Camera di commercio: in crescita la produzione manifatturiera in provincia di Asti

Sono molto positivi i risultati della 199ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” con riferimento al secondo trimestre dell’anno in corso, realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio.
La produzione manifatturiera in provincia di Asti è cresciuta del 10,7% andando a consolidare il trend già evidenziato nel primo trimestre dell’anno. Il dato astigiano, per quanto inferiore alla media piemontese che si attesta a +25%, supera i livelli produttivi registrati nel periodo pre-pandemia.

Analizzando i dati sotto il profilo della classe dimensionale delle imprese intervistate, la crescita più consistente si riscontra nelle aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) con un incremento produttivo del 20,2%, seguono le aziende da 10 a 49 addetti (+12,7%) e quelle da 0 a 9 dipendenti (+8%). Nelle grandi imprese, da 250 addetti in su, l’incremento è più contenuto (+1,7%).

La produzione è cresciuta per tutti i settori di attività e le migliori performance interessano il comparto della chimica-gomma plastica (+20,3%) e quello metalmeccanico (+17%). Più contenuta la crescita per il settore agroalimentare che registra un +3,6%, rapporto che sale al 7,9% se prendiamo come riferimento la sola produzione di vini e distillati. Gli altri settori di attività (vetrario e materiali da costruzione, legno e mobili, carta e tessile abbigliamento) registrano una crescita media del 13,1%.

Alla crescita della produzione si affiancano dati positivi anche per tutti gli altri indicatori. Il fatturato totale registra un aumento del 14,8% rispetto II trimestre 2020, grazie soprattutto al trend positivo evidenziato dai settori metalmeccanico e della chimica gomma plastica. Sul fronte degli ordinativi, la crescita del mercato interno si attesta mediamente al +8,8%, rapporto che arriva a sfiorare il 20% per il settore metalmeccanico. Gli ordinativi esteri crescono in media del 23,8% e il fatturato del 25,3%. Il grado di utilizzo degli impianti si attesta al 68,3% a fronte del 47,7% del II trimestre 2020, e risulta superiore di due punti percentuale rispetto all’ultimo trimestre del 2019, prima degli effetti della pandemia, e alla media regionale (65,1%). L’occupazione, dopo un triennio di variazioni di segno negativo, evidenzia una crescita dell’1,7%.

Il giudizio degli operatori sull’andamento congiunturale del periodo luglio-settembre 2021 resta improntato alla cautela. Rispetto ai trimestri precedenti cresce il numero delle imprese che prevede stabilità dei livelli produttivi (58%), ma la percentuale di coloro che si aspettano un incremento della produzione (14,3%) è inferiore rispetto a chi invece prospetta un ulteriore calo (26,3%). Le attese sulla domanda estera, con il 73,5% degli intervistati che prevede stazionarietà e il 10% che prospetta un incremento, sono più alte rispetto al mercato interno che evidenzia previsioni di stazionarietà per il 55,1% dei rispondenti, di crescita degli ordinativi per il 16,7% e di calo per il restante 28,2%.

“I dati congiunturali del 2° trimestre confermano che è partita la fase di recupero e stiamo andando addirittura meglio delle previsioni di inizio anno – commenta Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti – Il nostro obiettivo ora deve essere quello di evitare che il balzo in avanti di questi ultimi mesi si fermi. Bisogna lavorare per far sì che il consolidamento diventi strutturale, mettendo in campo misure a supporto degli investimenti, in particolare per quanto riguarda gli interventi finalizzati all’innovazione e alla sostenibilità, cosicché le nostre imprese diventino più competitive. Dobbiamo sfruttare al meglio le risorse del PNRR che, se opportunamente utilizzate, costituiscono una importante occasione di sviluppo”.