Il peperone quadrato della Motta di Costigliole d’Asti diventa Presidio Slow Food

Questa mattina, sabato 7 agosto, presso il piano nobile del Castello di Costigliole d’Asti si è tenuta la conferenza di presentazione del Presidio Slow Food del peperone quadrato della Motta di Costigliole d’Asti.

A fare gli onori di casa Enrico Cavallero, Sindaco di Costigliole d’Asti, e Alessandro Borio, Assessore all’agricoltura del Comune di Costigliole d’Asti, presenti alla conferenza stampa Carlo Petrini, Presidente Slow Food, Fabio Carosso, Vice Presidente della Regione Piemonte, Stefano Scavino, referente dei produttori del Presidio, Eugenio Petitti, storico produttore, Prof. Silvana Nicola e Prof. Marco Devecchi, Università degli Studi di Torino, nella ricorrenza dell’Anno internazionale della FAO della frutta e della verdura per celebrare l’eccellenza del peperone quadrato della Motta, e Ugo Alciati, Chef e patron del ristorante “Guido da Costigliole”, il questore di Asti, Sebastiano Salvo, l’onorevole Andrea Giaccone e il vice presidente della Fondazione CrAsti, Sergio Ebarnabo.

Ritorna sul mercato e sulle tavole della migliore ristorazione il peperone quadrato della Motta di Costigliole d’Asti, andato pressoché perduto negli anni scorsi e oggi recuperato da alcuni orticoltori riuniti in un nuovo Presidio Slow Food. Simbolo della tradizione orticola locale fin dai primi del ‘900, si è guadagnato un ruolo da protagonista nella tradizione culinaria piemontese, con memorabili testimonianze, come quella di Lidia Alciati, la grande cuoca del ristorante “Guido da Costigliole”.

Dopo l’apice, negli anni ‘60 e ‘70, la decadenza, con il peperone sostituito prima dai fiori e poi dalle nocciole. Per fortuna il seme in salvo e la volontà della comunità locale e dell’Amministrazione comunale di Costigliole d’Asti, supportati da Slow Food Piemonte, hanno portato alla rinascita di una tradizione agricola e gastronomica.

Tra le tante varietà di peperone quadrato, quella coltivata da oltre un secolo nei terreni a sud della citta di Asti, nella piana alluvionale del fiume Tanaro, in particolare negli orti della Motta (una frazione del comune di Costigliole d’Asti) è una delle più pregiate. Alla caratteristica forma quadrangolare della bacca gialla o rossa, si accompagnano generose dimensioni, polpa spessa e carnosa, gusto intenso ma dolce e delicato.

L’orticoltura in queste zone è una pratica antichissima. Nel XI secolo I’area lungo iI Tanaro si chiamava vivarium, con un chiaro riferimento alla coltivazione di verdure. Nel 1914, Ia documentazione di un “Concorso a premi per la razionale coltivazione degli orti nel circondario di Asti” bandito per iniziativa della Società Orticola Astigiana, evidenzia Ia produzione di peperoni da parte di numerosi orticoltori costigliolesi. Nei decenni successivi it peperone si afferma come una coltura privilegiata della zona della Motta che, orgogliosamente, era soprannominata “piccola California”.

I picchi di produzione arrivano a 40-50 mila quintali annui di solo peperone quadrato. Negli anni ’60-’70 Ia sua fama raggiunge l’apogeo: peperoni sono inviati in quantità sui mercati di Milano e Torino. Poi la decadenza. I peperoni sono sostituiti prima dai fiori e poi dalle nocciole. II famoso quadrato di Motta diventa rarissimo e poi introvabile, anche se rimane viva Ia tradizione della sagra del peperone di Motta, che si tiene ogni anno l’ultima settimana di luglio. Intinto crudo nell’olio, farcito, conservato sotto raspa, oppure arrostito e poi cosparso di bagna cauda il peperone quadrato della Motta si è guadagnato un ruolo da protagonista nella tradizione culinaria piemontese e in particolare costigliolese, con memorabili testimonianze, come quella di Lidia Alciati, Ia grande cuoca del ristorante “Da Guido”, il cui peperone quadrato farcito con tonno, capperi, acciuga, e condito con un po’ di maionese e una goccia di aceto di vino bianco, è indimenticabile.

II Presidio
II seme del quadrato della Motta non si era estinto ma era conservato con cura nella banca del germoplasma della Facoltà di Agraria dell’Universita di Torino (DISAFA) e presso un ortolano locale che lo coltivava per il consumo familiare. Nel 2020 alcuni agricoltori hanno iniziato a ripiantarlo in alcuni orti di Costigliole e, grazie a un giovane agricoltore e ad un vivaio locale, è stato possibile produrre e distribuire piantine ad altri, creando una comunità di orticoltori che ha condiviso l’obiettivo di riportare lo storico peperone quadrato di Motta sul mercato e sulle tavole dei ristoranti.