Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato: novità per il Piemonte Brachetto mentre crescono numeri e imbottigliato

Un lavoro lungo, ma i risultati sono arrivati. Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha deliberato alcune novità per il Piemonte Brachetto, una delle molte tipologie della denominazione Piemonte Doc, fra quelle tutelate dal Consorzio stesso. Si apre dunque una strada attentamente analizzata e valutata nel corso dei mesi.

Guardando l’imbottigliato al 30 giugno 2021, e comparandolo con le annate precedenti alla stessa data, i numeri sono i più alti degli ultimi tre anni e registrano +25%. Fotografia di una tipologia in crescita che può riservare ancora margini di incremento: è questo che ha spinto il Consorzio a intervenire con alcuni cambiamenti.

In concreto le novità riguardano la riformulazione dei parametri produttivi già applicabili alla vendemmia 2021. Cambiano i numeri delle rese, che passano da 43 a 65 quintali/ettaro, sia per la versione tappo raso sia per gli spumanti. Oltre a questo verranno stoccati 25 quintali/ettaro fino al 31 gennaio 2022, quando il comparto dovrà definire la sua ultima destinazione. Si ritorna così a operare con le rese definite nel disciplinare di produzione, fino a 90 quintali/ettaro complessivi.

«Una decisione che abbiamo condotto e assunto in autonomia, ma lavorando in continua collaborazione con il Consorzio del Brachetto d’Acqui Docg – spiega Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – Si tratta di un risultato molto positivo, un tentativo di offrire a imprese e viticoltori una disponibilità maggiore di offerta. Ora guardiamo ai numeri con fiducia, sicuri che questa tipologia possa guadagnare sempre nuovi riscontri».