Lettere al direttore

Cgil, Cisl e Uil Asti: “Un altro morto, un altro lavoratore che non tornerà a casa”

Riceviamo e pubblichiamo.


Anche Asti paga il proprio tributo si sangue alle morti sul lavoro in questa terribile estate. È infatti giunta la notizia che Giorgio Tibaldi, un lavoratore di 56 anni, ha perso la vita ad Asti in un’esplosione mentre stava facendo manutenzione ad un frigorifero in un negozio del centro.

Come CGIL, CISL e UIL esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia Tibaldi e ci auguriamo che si faccia presto luce sull’accaduto e, nel caso ci fossero, si accertino le responsabilità, da parte degli organi competenti.

Dall’inizio dell’anno sono stati più di 530 i morti sul lavoro ed il Governo non ha ancora dato il via alle assunzioni promesse negli ispettorati del lavoro né negli altri organi ispettivi, contestualmente il Parlamento non ha ancora emanato una legge che preveda norme più dure per le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza e che mettono al primo posto il profitto rispetto alla salute ed alla incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori. Intanto la strage continua.

Non è tempo di chiacchiere e di tentennamenti. Occorre immediatamente una nuova legge sulla sicurezza nei posti di lavoro, potenziare gli organici e stanziare le risorse per le politiche sulla formazione e per la sicurezza.

Luca Quagliotti – Segretario Generale CGIL Asti