Asl AT, la dottoressa Valeria Ferrero è la nuova responsabile dei Consultori

Nell’ambito di un disegno più vasto di crescita della sanità extra ospedaliera, l’Asl di Asti sta lavorando al rafforzamento del sistema dei consultori familiari presenti sul territorio, con l’obiettivo di implementare i servizi offerti alle donne e alle coppie, dall’accompagnamento alla nascita, dalla prevenzione e promozione della salute alla risposta a tutte le problematiche legate alla gravidanza.

Il primo passo è stata la nomina nei giorni scorsi da parte della Direzione generale di un nuovo responsabile, ruolo che era vacante da tempo: si tratta della dottoressa Valeria Ferrero.
Astigiana, laureata in Medicina presso l’Università degli Studi di Torino, dove ha successivamente conseguito il Diploma di Specialità in Ginecologia ed Ostetricia, la dottoressa Ferrero presta servizio nell’Asl At dal 2004, dopo una breve esperienza in altre aziende sanitarie.
Durante questi anni ha lavorato presso la struttura di Ginecologia e Ostetricia, svolgendo principalmente attività riguardanti il percorso nascita e ricoprendo per due anni l’incarico di responsabile dell’Ostetricia. È referente clinico nell’ambito dell’Equipe Abuso e Maltrattamento sui minori, con numerose attività di consulenza presso il Tribunale dei minori.

La maggiore strutturazione dell’attività dei consultori – a partire dall’individuazione di una nuova figura di coordinamento – ha lo scopo di migliorare il percorso di assistenza e di tutela della donna sul territorio, in tutte le fasi della vita, anche attraverso la collaborazione dei medici di medicina generale e dei professionisti ospedalieri.
“Si tratta di un altro passo verso il rafforzamento dei servizi territoriali e verso il riequilibrio fra ospedale e territorio, che è uno degli obiettivi che ci siamo posti come azienda sanitaria – spiega il direttore generale Asl At Flavio Boraso -. Come per altro ci ha dimostrato questo anno e mezzo di pandemia, è necessario potenziare il più possibile la sanità territoriale e allo stesso tempo permettere che l’ospedale si concentri sulle urgenze e sull’alta complessità. È importante garantire, mai come in questo caso, la continuità assistenziale ospedale-territorio, ed anche per questo riteniamo che la scelta ricaduta sulla dottoressa Ferrero sia particolarmente significativa in tal senso”.