“Ancora un lutto nel mondo del lavoro ad Asti. A quando un piano serio di Rispetto delle Regole?”

Dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro nell’Astigiano – fenomeno che sta riguardando però l’Italia intera con il susseguirsi di tragici episodi ovunque – Salvatore Bullara, CISL FP Alessandria Asti, interviene per lanciare un allarme sul versante controlli.

Ancora un lutto nel mondo del lavoro. Il PNRR parla di Resistenza e Resilienza. A quando un piano serio di Rispetto delle Regole? – si chiede Bullara che spiega – Anche d’estate, con il normale svolgimento delle attività lavorative, gli infortuni continuano a verificarsi con una frequenza che invece non possiamo e non dobbiamo affatto considerare normale, e ieri è stata la provincia di Asti a registrare l’ennesimo lutto sul lavoro.

Dopo l’espressione del cordoglio ai familiari del lavoratore per la grave perdita, rimane l’amarezza per una situazione che è molto chiara per gli addetti ai lavori. I controlli in materia di sicurezza sul lavoro sono demandati alle ASL e all’INAIL (quest’ultimo inoltre la fondamentale funzione di prevenzione) e, solo in misura minima e solo per costruzioni e cantieri edili, agli Ispettorati territoriali del lavoro i quali svolgono la c.d. “vigilanza tecnica”.”

La burocrazia ha fatto il suo negli ultimi anni. “Il tristemente noto decreto legislativo 149 del 2015, che ha trasformato le Direzioni Territoriali del Lavoro in Ispettorati Territoriali del Lavoro e ha creato il nuovo Ente Ispettorato nazionale del lavoro, ha stabilito anche che gli Ispettori dell’INAIL e dell’INPS costituiscono un ruolo ad esaurimento e operano sotto il coordinamento dell’INL (finanche con tessera di riconoscimento INL), pertanto questi Enti non possono procedere a nuove assunzioni di Ispettori per le materie di loro competenza, riversando così tutto il carico di lavoro sul nuovo Ente e sui funzionari che avevano comunque già ereditato tutte le diverse funzioni e tutti i controlli svolti in precedenza dalle Direzioni territoriali del lavoro.” prosegue Bullara che sottolinea come “Il pretesto per la creazione del nuovo Ente è stato l’unificazione dei controlli sulle aziende e una maggiore efficienza di questi.

I risultati però sono stati disastrosi: a sei anni dall’emanazione del decreto legislativo non solo il numero totale dei controlli è diminuito e il recupero dell’evasione contributiva è crollato a picco, ma perfino il numero degli accertamenti in materia di sicurezza svolti dall’INL si è dimezzato (dai 22.805 del 2017 ai 10.179 del 2020, Fonte INL).

Insomma, in un colpo solo si sono azzoppati i servizi ispettivi dell’INPS e dell’INAIL e si è caricato un nuovo Ente di una responsabilità, di compiti che gli erano quasi totalmente estranei e di un carico di lavoro, tali da destinarlo ad un sicuro fallimento nonostante tutta la buona volontà e l’impegno degli Ispettori del lavoro.”

A ogni infortunio mortale sul lavoro si parla di assunzioni di nuovi ispettori INL.

“Ma se – riflette il sindacalista astigiano – come appena detto, il ruolo degli ispettori dell’INL in materia di sicurezza è marginale, non è una questione di quanti siano gli Ispettori che abbiamo in servizio, e quindi la soluzione prospettata appare più simile alla famosa supercazzola di Tognazziana memoria che non ad una risposta seria all’esigenza di sicurezza sul lavoro, rispetto della vita e dei diritti dei lavoratori.”

Recentemente i 5S avevano presentato un emendamento al decreto legislativo in materia di disposizioni per la razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale che prevedeva la cancellazione del ruolo ad esaurimento degli Ispettori di INPS e INAIL, ma questo è stato poi ritirato “senza alcuna spiegazione ufficiale.”

Fatti alla mano, la situazione è sempre più critica.

“Il come ed il perché si sia arrivati a questa situazione è cosa passata – prosegue Bullara – e in questa sede non interessa cercare responsabilità politiche. Quello che importa è che i cittadini, che siano imprenditori, lavoratori autonomi o dipendenti, reclamano e hanno diritto a risposte serie e al rispetto delle regole a presidio della propria salute.

Il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, con tutti i progetti e le opere pubbliche ricomprese, è cosa buona e giusta e strumento imprescindibile per la rinascita del Paese, ma se non si vuole abdicare al rispetto dei diritti costituzionali dei cittadini deve obbligatoriamente accompagnarsi alle garanzie e ai controlli in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro che come CISL da sempre rivendichiamo, insomma volendo utilizzare sempre l’acronimo PNRR, ad un serio Piano di Rispetto delle Regole, e in questo senso l’abolizione del ruolo ad esaurimento con l’immediata assunzione di un corposo contingente di Ispettori INPS e INAIL e la restituzione agli Ispettorati Territoriali del loro ruolo originario sarebbe un confortante segnale che la Politica (quella con la P maiuscola) si prende veramente a cuore le problematiche dei lavoratori e del lavoro.”

Ma com’è attualmente la situazione degli Ispettori del lavoro nelle due province di Asti e Alessandria? I numeri che presenta Bullara non sono certo rassicuranti.

“Ad Asti non ci sono più ispettori dell’INAIL, all’INPS gli ispettori in servizio sono 6 e all’ITL gli ispettori del lavoro sono 11 (di cui solo uno fa vigilanza tecnica), compresi i 2 carabinieri del N.I.L., mentre ad Alessandria gli ispettori dell’INAIL sono 2, all’INPS gli ispettori in servizio sono 6 e all’ITL gli ispettori del lavoro sono 21 (di cui solo due fanno vigilanza tecnica), compresi 2 Carabinieri del N.I.L..

Proprio per la scarsezza di Ispettori l’INAIL ha accentrato gli ispettori rimasti tutti presso la sede regionale. In tutto il Piemonte sono solo 21. L’INPS è rimasto con circa 70 ispettori per tutto il Piemonte (a fronte dei 150 di solo qualche anno fa) e in provincia di Vercelli l’ultimo ispettore è andato in pensione nel 2019, così che attualmente la provincia vicina è coperta da due ispettori di Asti e Torino.”