A Portacomaro una serata da non perdere con il dialogo tra Laura Calosso e Gianni Farinetti sui loro romanzi

Domenica 22 alle ore 21, sotto il palatenda della piazza del Tamburello a Portacomaro, nell’ambito delle Feste Patronali di San Bartolomeo dialogheranno Laura Calosso e Gianni Farinetti a proposito dei loro rispettivi romanzi, “Ma la sabbia non ritorna” e “Doppio silenzio”.

Edito da SEM nel gennaio del 2021, “Ma la sabbia non ritorna”, è l’ultimo romanzo della giornalista e scrittrice astigiana Laura Calosso, che si conferma autrice capace di intrecciare in modo innovativo narrativa e inchiesta giornalistica.
Laura Calosso, dopo un libro dedicato al whistleblowing nel mondo della moda e un altro sul crescente fenomeno degli hikikomori in Italia, sceglie, col suo stile assolutamente personale, di intrecciare la narrativa con il giornalismo d’inchiesta. La giornalista e scrittrice astigiana affronta in questo libro un’altra drammatica emergenza internazionale: il traffico internazionale di sabbia, che è secondo al mondo solo a quello dell’acqua, e che mette in serio pericolo l’equilibrio del Pianeta.

laura calosso

Il romanzo, infatti, mediante la vicenda sentimentale della sua protagonista, esplora varie parti del mondo, dalle città fantasma cinesi costruite per milioni di abitanti, ma tuttora disabitate, al delta del Mekong, agli Stati Uniti, agli Emirati Arabi, al Sud Est Asiatico dove sono state scavate intere isole, fino a farle sparire. La città-stato di Singapore, ad esempio, – come Dubai e Shanghai e altre megalopoli costiere – è un luogo in continua costruzione e utilizza sabbia di dubbia provenienza per acquisire nuova superficie ed estendersi nel mare, senza tener conto dell’innalzamento degli oceani che nel 2100 potrebbero sommergere vaste zone del pianeta.

laura calosso

In “Doppio silenzio”, edito da Marsilio nel luglio 2020, Gianni Farinetti che è nato a Bra, ma vive fra Torino e le Langhe, lascia le amate terre piemontesi e ambienta il suo ultimo giallo a Palermo, tra nobili più o meno decaduti, antichi palazzi in rovina e ricche famiglie alto-borghesi.

Da sempre molto affascinato dalla città – con le sue violente contraddizioni e i suoi paradossi, la bellezza e, al contempo, la devastazione del suo patrimonio storico, festosità mescolata a cupezza – il protagonista del romanzo, l’immancabile sceneggiatore Sebastiano Guarienti, vola a Palermo perché invitato da una vecchia cara amica, principessa e discendente di nobile lignaggio che ha, da lungo tempo, lasciato la città, per il (secondo) matrimonio del figlio. In aereo, su un quotidiano, legge distrattamente la notizia del rinvenimento proprio nelle rovine di un’antica villa nel capoluogo siciliano del cadavere di Paolo Currau, nipote ed erede di un noto e chiacchierato impresario edile, molto in auge e negli anni ‘60.

gianni farinetti

Il libro, con un ritmo veloce e incalzante, in verità si concentra soprattutto su una sorta di Palermo delle antiche ville nobiliari che circondano la città e che, in gran parte, versano in un pietoso stato di abbandono. Farinetti vuole soprattutto raccontare di una “Sicilia, che è troppa, troppo stupore, contraddizioni, l’arcadia a braccetto con il desiderio di morte, di oblio perenne” e di siciliani che “…sì, siamo matti, strani, incoerenti e ci meritiamo il disastro che abbiamo combinato. Ma continuiamo a vivere nel più bello dei luoghi, o almeno lo è stato…” .

Sarà sicuramente una serata da non perdere, quella di domenica a Portacomaro, perchè Laura Calosso e Gianni Farinetti, amici da tempo, non sono nuovi a questo genere di “simposio” moderno: dialogheranno amichevolmente tra loro e con il pubblico su grandi temi d’attualità (eco mafie e patrimonio paesaggistico), ma anche uniti dal comune sguardo indagatore ed affamato di giustizia.

gianni farinetti