Presentato ad Agliano Terme il libro “Gli occhi di una partigiana” di Flavio Vasile e Alberto Cicchi

Mi piace creare finali enigmatici, che lascino al lettore la possibilità di interpretarli. In questo modo ho l’impressione di aver scritto il libro a quattro mani, insieme a lui”. Così Flavio Vasile, già autore di diversi testi di narrativa, descrive la sua ultima opera: “Gli occhi di una partigiana”, una graphic novel realizzata a quattro mani insieme al disegnatore Alberto Cicchi.

Il libro, vincitore del Premio InediTo, è stato presentato ieri ad Agliano Terme, città in cui è ambientato il racconto, nell’ambito dei festeggiamenti di San Giacomo. Dopo un intervento del sindaco Marco Biglia, i due autori e l’editore e direttore del premio Valerio Vigliaturo sono stati intervistati dalla giornalista Valentina Mansone. L’incontro si è chiuso con un brindisi con gli autori.

Protagonista dell’opera è Robert, un anziano avvocato tedesco con un passato da ufficiale nazista che, nei suoi ultimi anni di vita, decide di acquistare una casa nella città di Agliano dove, nel ’44, era stato tenuto prigioniero dalla bellissima partigiana Anna. I sentimenti contrastanti nati allora tra i due costituiscono il fulcro della narrazione.

L’idea per il racconto sarebbe nata da un episodio vissuto dall’autore proprio ad Agliano, quando, tramite un amico, conobbe un inglese proprietario di una casa nelle campagne circostanti. L’uomo si sarebbe trasferito dall’Inghilterra nel comune dopo essersi innamorato dei nostri bellissimi paesaggi. Paesaggi che, a detta degli autori, tendiamo per abitudine a dare per scontati, ma nei quali possiamo riscoprire una bellezza e uno stile di vita che negli ultimi anni stiamo perdendo.

Sono sempre stato molto appassionato di storia, ma anche molto spaventato dalla guerra – commenta l’autore – Per questo ho sempre provato un sentimento di attrazione verso le vicende della Seconda Guerra Mondiale; attrazione che mi ha portato a farne la protagonista di miei primi lavori”. Continua Vasile: “Spesso, generalizzando, affermiamo che i nazisti erano tutti cattivi. Nei miei libri non racconto solo il punto di vista dei partigiani ma anche quello dei tedeschi, cercando di indagare le ragioni che hanno spinto questi uomini ad aderire ai mostruosi progetti di Hitler”.

Siamo entrambi ingegneri – racconta l’illustratore Alberto Cicchi – ed è proprio per lavoro che ci siamo conosciuti. Mi presentò un racconto che aveva scritto da poco proponendomi di realizzare insieme una graphic novel. Entusiasmati dal progetto, riuscimmo a completare l’opera nel giro di sei mesi. È nata così una bellissima collaborazione che ci sta già impegnando nella realizzazione di altri lavori”.