Lettere al direttore

Marco Maggiora: “I consiglieri dimissionari hanno regalato a Rocca d’Arazzo, l’umiliazione del Commissariamento”

La scorsa settimana otto consiglieri comunali di Rocca d’Arazzo hanno rassegnato le dimissioni, determinando così le condizioni per lo scioglimento del Consiglio Comunale e per la conseguente decadenza del sindaco e della Giunta.

A seguito della pubblicazione delle motivazioni dei consiglieri dimissionari (leggi QUI), riceviamo e riportiamo la replica del sindaco Marco Maggiora.


Agli otto Consiglieri dimissionari non posso che rispondere in questo modo.

Chi sente il bisogno di dare lunghe e particolareggiate spiegazioni sul suo operato ammette implicitamente un comportamento difficile da comprendere e non privo di errori.
Questo stanno facendo gli 8 Consiglieri comunali dimissionari, che hanno “regalato” a Rocca ed ai suoi abitanti l’umiliazione di un Commissariamento.
Si può aggiungere che queste “spiegazioni” sono elaborate in modo da far ricadere ogni colpa su altri e presentarsi come cittadini responsabili che hanno dovuto ricorrere a rimedi estremi per salvare il salvabile. Quei cittadini, però non avevano a che fare con un avversario, ma con la stessa persona a cui erano venuti a proporre di candidarsi come sindaco nella loro lista alle scorse elezioni.

A questo proposito nelle loro “spiegazioni” si legge che, nelle scorse consultazioni elettorali, si era arrivati ad una lista unica per non “spaccare il paese”, come se il confronto democratico possa costituire un danno per qualcuno. Una motivazione del genere può invece generare il dubbio, perlomeno legittimo, di aver voluto garantirsi la certezza di entrare in Consiglio senza rischiare una bocciatura non improbabile (ricordo che la lista unica ha totalizzato ben 139 astensioni, ovvero voti non a favore).

In questi due anni dal Consiglio non è mai venuta un’idea di visione, un progetto che immaginasse un futuro per il paese, ma solo critiche su tutto, spesso pretestuose e pedanti. Non ho mai preteso di essere nato Sindaco, ma ho alle spalle una vita di lavoro (anche con incarichi delicati), che testimonia la mia correttezza, attenzione e serietà nell’agire. Non ho avuto collaborazione in Comune, ma una squadra di “maestri” con la matita rossa e blu pronta a correggere. Perchè criticare è molto più facile che fare.

Credo comunque che, più dei comizi per spiegare l’incapacità di concertare e mediare espressa da 8 persone, sarà il prossimo voto dei rocchesi a dare il giudizio definitivo su questa vicenda e la pessima figura che le dimissioni hanno fatto fare al paese.