Inail: nel mese di maggio prosegue il calo di contagi da covid sul lavoro in Piemonte

Confermato in Piemonte il trend in discesa dei casi di infortunio sul lavoro da Coronavirus: secondo le rilevazioni Inail sono infatti 304 i nuovi contagi segnalati nel mese di maggio 2021, a fronte dei 582 casi di aprile e dei 1.028 contagi di marzo. Dal 1° gennaio 2020 al 31 maggio 2021 i casi registrati complessivamente in regione ammontano a 23.338, pari al 13,3% delle denunce pervenute a livello nazionale (175.323). Sempre 51 i casi mortali occorsi in Piemonte (nessun nuovo decesso rispetto al monitoraggio precedente), pari all’8,0% dei decessi da Covid registrati in Italia (639).

Dati regionali in linea con quelli nazionali. L’analisi nella regione per mese dell’evento mostra un andamento dei contagi professionali quasi simile a quello medio nazionale, con incidenze maggiori nei mesi di aprile e novembre 2020 (in particolare a novembre si è raggiunto il picco dei contagi con il 26,1% delle 23.338 denunce pervenute da inizio pandemia), mentre a partire da dicembre 2020 si sono registrate incidenze addirittura inferiori alle medie nazionali (negli ultimi 6 mesi complessivamente 24,0% dei casi rispetto al 30,9% dell’Italia).

Si conferma il trend in discesa dei contagi professionali. “Con il notevole incremento della campagna vaccinale e l’approssimarsi della stagione estiva, in Piemonte si registra ormai una sensibile diminuzione di contagi professionali” commenta Giovanni Asaro, Direttore regionale Inail. “Per trovare numeri più bassi dobbiamo tornare indietro al mese di agosto 2020, quando i casi registrati erano 123. È ipotizzabile nei prossimi mesi una conferma di tale andamento – prosegue Asaro – e una “normalizzazione” delle casistiche, salvo gli effetti delle varianti e dell’alleggerimento delle misure di prevenzione finora adottate, ancora tutti da verificare”.

Il Piemonte si conferma ancora una volta come la seconda regione più colpita dai contagi. Il Piemonte con il 13,3% dei casi totali rimane infatti al secondo posto tra le regioni più colpite dal contagio, dopo la Lombardia (25,6%). Seguono il Veneto (10,6%), l’Emilia Romagna (8,3%), e il Lazio (6,5%). Per i casi mortali il Piemonte si assesta, come nel mese di aprile, al quarto posto, con una percentuale dei decessi da Covid registrati a livello nazionale che resta stabile all’8,0%, preceduto dalla Lombardia (28,3% dei casi totali), dalla Campania (11,6%) e dal Lazio (10,0%).

Tra le province italiane con il maggior numero di contagi da inizio pandemia il primato negativo spetta sempre a Milano, con il 9,7% del totale delle denunce, Torino è la seconda (7,1%) seguita da Roma (5,2%), Napoli (3,8 %), Brescia, Verona e Varese (2,5%). Nel mese di maggio Torino, con 189 nuove denunce, è in quarta posizione tra le province che hanno registrato il maggior numero di contagi professionali nel corso del mese, preceduta dalle province di Milano, Roma e Napoli. Per quanto riguarda invece i decessi da Covid contratto sul lavoro da inizio pandemia, Torino si attesta sulla percentuale del 3,8% preceduta nell’ordine da Bergamo, Milano e Roma (con il 7,5% ciascuna), Napoli (6,9%) e Brescia (4,7%).

In provincia di Torino concentrata più della metà delle denunce del Piemonte. L’aumento delle denunce relativo al mese di maggio ha riguardato tutte le province della regione, ma in particolare in termini sia assoluti che relativi Torino. Analizzando nel dettaglio la situazione infatti emerge che nel periodo 1° gennaio 2020 – 31 maggio 2021 è sempre nella provincia di Torino che si concentra oltre la metà delle denunce: 12.413, pari al 53,2% dei casi del Piemonte (189 le denunce registrate a maggio 2021, a fronte dei 368 casi relativi al precedente mese di aprile). Seguono la provincia di Cuneo (3.241 casi totali, 17 casi in più rispetto all’ultima rilevazione), quella di Alessandria, 2.292 denunce (+ 35 rispetto ad aprile), di Novara (1.836 casi, 18 in più del mese precedente). Nell’Astigiano da inizio pandemia le denunce sono 1.266 (+13 casi rispetto ad aprile); nel Verbano-cusio-ossola 920 (+11); nel Vercellese 798 (+14); chiude la graduatoria sempre il Biellese con 572 denunce dal 1° gennaio 2020 al 31 maggio 2021 (7 in più rispetto all’ultima rilevazione). Nessun decesso causato da contagio sul lavoro è stato registrato nel mese di maggio.

Il maggior numero di casi sempre nel settore della sanità e assistenza sociale. Rimangono stabili le percentuali che emergono dall’analisi per attività economica. Nell’ambito della gestione assicurativa dell’Industria e servizi dove si concentra la maggioranza dei casi (98,9%), l’81,2% delle denunce codificate per settore di attività economica (Ateco) riguarda ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili del settore “Sanità e assistenza sociale” (60,7% delle denunce) e organi preposti alla sanità, come le Asl (20,5%).

Il settore “Noleggio e servizi alle imprese” registra il 5,6% delle denunce codificate, in particolare le attività di ricerca e fornitura del personale con il 47,0% dei casi e di supporto alle imprese 36,7% (vigilanza, pulizia e call center). Tra i più colpiti sempre gli addetti alle pulizie e i lavoratori interinali “prestati” a svariate attività e professionalità (comprese quelle di natura sanitaria e di pulizia). Nel settore dei Servizi di alloggio e ristorazione, presente con il 3,0% delle denunce, secondo l’ultimo report i casi sono concentrati prevalentemente nel comparto della ristorazione (83,2%).

Il settore delle “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) conta il 2,2% delle denunce, in particolare nell’ambito della consulenza aziendale e di direzione (47,3% dei casi). Il comparto “Manifatturiero” (addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare) registra l’1,9% dei casi, il 39% ha coinvolto il settore alimentare. La gestione per conto dello Stato (amministrazioni centrali dello Stato, scuole e università statali) registra lo 0,9% dei casi; l’Agricoltura riporta sempre lo 0,1% delle denunce.

Infermieri, operatori sanitari e medici le professioni più colpite. L’analisi per professione evidenzia sempre la categoria dei tecnici della salute (infermieri, fisioterapisti ecc.) come quella più coinvolta da contagi, con il 37,3% delle denunce complessive, il 78,0% delle quali relative a infermieri mentre il 6,6% riguarda assistenti sanitari e il 3,8% fisioterapisti.

Seguono le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (26,9% delle denunce complessive, di queste il 99,7% riguardano gli operatori socio-sanitari); i medici (8,0%); le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati con il 5,2% delle denunce (di queste l’82,3% provengono da operatori socioassistenziali, il 4,8% sono assistenti socio-sanitari) e con il 4,5% delle denunce il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (di queste il 71,7% sono di ausiliari ospedalieri, il 14,5% di ausiliari sanitari e portantini e l’8,0% di inservienti in case di riposo).

Per quanto riguarda i decessi resta invariata la situazione rispetto al mese di aprile: il 24% dei casi codificati è riferibile al settore della Sanità e assistenza sociale, i più colpiti medici, infermieri e operatori sanitari.

Quattro contagiati su 10 nella fascia di età 50-64 anni. Rimane stabile la ripartizione delle denunce per classe di età e genere: il 43,4% dei casi denunciati è concentrato nella fascia di età 50-64 anni, seguita da quella 35-49 anni (36,6%) e 18-34 (18,0%). Il 76,3% dei contagiati sono donne e il 23,7% uomini: il Piemonte continua a essere la prima grande regione con la maggior percentuale di lavoratrici colpite dal virus, preceduta soltanto dalla Valle d’Aosta e dalla Provincia autonoma di Trento che presentano rispettivamente il 77,9% e il 77,6% di donne contagiate sul lavoro da inizio pandemia.