Di-Vino in vino: la tradizione enologica arriva in casa di riposo a Monforte d’Alba

Dopo i mesi più difficili della pandemia da Covid-19, che duramente hanno colpito soprattutto gli anziani e i più fragili, costretti alla lontananza dagli affetti, è tempo di tornare a guardare al futuro con speranza. Con questo principio – nel pomeriggio dello scorso venerdì 16 luglio – l’impresa sociale “Le Radici” e la residenza per anziani “Don Carlo Ocole” di Monforte d’Alba hanno organizzato “Di-Vino in vino”, una degustazione guidata alla cieca accompagnata dal racconto dei vini serviti agli ospiti della casa di riposo che sorge nel cuore del paese, affacciata sulle colline delle Langhe.

“Grazie alla disponibilità dei produttori vinicoli locali Poderi Aldo Conterno, Silvano Bolmida, Conterno Fantino e Bruno Pressenda, abbiamo voluto offrire un’occasione per stare insieme e giocare, coinvolgendo i nostri ospiti perché si sentano attivi e partecipi – afferma la responsabile di struttura, Sara Bongioanni –. Attraverso una degustazione di vini guidata professionale e alla cieca, per la quale ringraziamo la sommelier Angela Tartaglia, abbiamo voluto rendere gli anziani, ospiti della casa di riposo, gli assoluti protagonisti di una straordinaria e inconsueta esperienza, alla riscoperta di sensi, sapori, odori, profumi che risvegliano i ricordi delle nostre terre e del lavoro duro e instancabile di tanti uomini e donne”. A rendere la giornata ancora più conviviale, i canti della tradizione piemontese intonati dal presidente della residenza per anziani “Don Carlo Ocole”, don Massimo Ferrio.

“Con questo progetto vorremmo costruire un percorso legato alla valorizzazione di quelle radici, che alla nostra impresa sociale danno il nome, che costituiscono il cuore della nostra storia, a partire da quella degli anziani, il cui ruolo sociale, oggigiorno, spesso non viene valorizzato abbastanza – dichiara poi Silvano Icardi, ideatore dell’iniziativa insieme a Cristina Flori e Noemi Selitto, educatori dell’impresa sociale “Le Radici”, la cui mission è quella di sviluppare progetti innovativi legati alla valorizzazione del territorio, coinvolgendo dai bambini agli anziani –. L’idea parte da un nuovo concetto di intendere le tradizioni e il territorio, che può fungere da ponte tra le generazioni. Il vino è certamente uno dei settori chiave per questa terra e riveste un ruolo aggregante: con l’appuntamento di oggi abbiamo voluto proporre un’esperienza personale sensoriale, da cui possono scaturire ricordi e racconti di vita. Attraverso una degustazione alla cieca, stimoli sensoriali legati all’olfatto generano emozioni e fanno riaffiorare memorie passate. Un’emozione aiuta a fissare maggiormente un ricordo, che verrà legato positivamente dallo stimolo odoroso al vino e, di conseguenza, al territorio da cui arriva”.

All’iniziativa plaude anche l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, che ha partecipato all’evento insieme al sindaco di Monforte d’Alba Livio Genesio: “Quello di oggi è un bell’evento, dalla duplice valenza. Da un lato viene valorizzato un aspetto sociale, con una rinnovata attenzione al mondo degli anziani, che più di tutti hanno sofferto per questo lungo anno e mezzo di pandemia, sopportando con pazienza il ritorno alla normalità. In seconda battuta, c’è anche un aspetto di prevenzione: una degustazione vinicola, ancor prima di un tampone, può fungere da indicatore della presenza del Covid. Fra i sintomi ricorrenti, infatti, abbiamo imparato a riconoscere l’evidenza portata dall’assenza di percezioni a livello di olfatto e gusto”.