Dal Monferrato alla ricerca delle linee ferroviarie in via di estinzione: intervista a Fabio Bertino

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Se è vero che è stato il treno a fare l’Italia che ne sarà dell’Italia senza treno?

E’ questa la domanda che ci si pone leggendo “Binari. Racconti di viaggi e di treni sulle ferrovie minori italiane” l’ultimo libro di Fabio Bertino, scrittore residente a Montemagno, pendolare per 15 anni sulla Alessandria-Torino e amante dei viaggi in treno in Italia e nel mondo.

Undici racconti dedicati ciascuno al viaggio lungo una linea ferroviaria, alla sua storia e alle tante esperienze, incontri, scoperte, vissuti percorrendola. Si viaggia in treno un po’ in tutta l’Italia: da nord (con la “ferrovia delle meraviglie” Cuneo-Ventimiglia e la Vigezzina-Centovalli da Domodossola a Locarno) al centro (sulla Porrettana Bologna-Pistoia, la ferrovia della Garfagnana da Lucca ad Aulla, nella Bassa reggiana con la Parma-Suzzara, e ancora sulla Viterbo-Attigliano-Orte e la Avezzano-Roccasecca) al sud e isole (con la Jonica sulle orme di George Gissing, la Bari-Matera, la Circumetnea e la Macomer-Nuoro).

fabio bertino
Stazione di Randazzo sulla Circumetnea, in Sicilia

Si tratta di linee  suggestive che attraversano paesaggi mozzafiato, ma spesso agonizzanti, in via di estinzione, che rischiano di fare la fine di molte altre che nel tempo sono state sospese o dismesse. “Binari” è un libro di viaggio e di scoperta dove la formazione antropologica del suo autore è evidente. Questi racconti fanno emergere la triplice vocazione del treno: la dimensione storica che fa tornare indietro nel tempo fino all’Ottocento, quella sociale che evidenzia come grazie ai collegamenti ferroviari intere aree si sono sviluppate e umana perché “il treno – come afferma Bertino stesso – è l’unico mezzo di trasporto che ti permette di conoscere persone e di condividere esperienze”. 

Come ha scelto le linee raccontate nel libro?

E’ stata una scelta quasi obbligata. Molte linee non ci sono più e sono andato alla ricerca di quelle secondarie ancora attive. Mi fa impazzire pensare che la Cuneo-Ventimiglia, definita ‘ferrovia delle meraviglie’, sia agonizzante da anni. Ognuna di queste linee è portatrice di storia, cultura e di un tessuto sociale ancora esistente e vivo. La Avezzano-Roccasecca, anch’essa a rischio di sospensione, è sostenuta da un Comitato che ne dimostra la vitalità e la sua importanza”. 

Nel libro si parla di “trascurate e bellissime linee a velocità ordinaria”, di riduzioni di corse e sostituzioni con bus “che fanno morire lentamente la ferrovia”, di stazioni deserte e chiuse spesso lontane alcuni km dai centri abitati. E il pensiero non può che andare a quelle linee presenti anche nell’Astigiano che non sentono più lo sferragliare dei convogli e a quelle stazioni abbandonate ormai decadenti e invase da erbacce e rovi. Quali linee nell’Astigiano avrebbe voluto inserire nel libro, ma non ha potuto perché non più attive?

Sicuramente la Asti-Alba, che avrebbe enormi potenzialità dal punto di vista economico e turistico. 

Come vede la situazione attuale del trasporto ferroviario in Italia?

Sono state realizzate politiche di trasporti e allocazione di risorse precise che hanno puntato su poche grandi infrastrutture, molte mai portate a termine, a discapito di linee secondarie e a discapito quindi di gran parte della popolazione formata da pendolari e studenti. Sono state scelte strategiche che hanno reso la provincia ancora più marginale.

Quali sono i messaggi che vuole lanciare con “Binari”?

Innanzitutto spero sia una lettura piacevole che, senza voler aspirare ad essere una guida di viaggio, possa comunque dare spunti  e idee al lettore per realizzare visite in questa “Italia minore”. L’altro obiettivo, più utopico, è che il libro possa servire a far riflettere su quanto questo patrimonio possa e debba essere mantenuto e rilanciato. 

Cosa ci sarà nel suo futuro?

Un viaggio nell’est Italia, in Friuli dove ci sono linee ancora attive che meritano di essere raccontate. L’epidemia mi ha impedito di finire il viaggio in quella parte del nostro Paese: rimedierò il prima possibile.

fabio bertino
Copertina del libro

Notizie sull’autore e i suoi libri

Fabio Bertino vive tra Alessandria e il Monferrato e ama viaggiare. Ha ottenuto due lauree, una in Economia e Commercio e una in Antropologia culturale. “Binari” è il terzo libro dopo “Worldzapping” e “Destinazione Russia. Una nave e un gatto nella tundra e altri incontri stra-ordinari”. Collabora con la rivista trimestrale di reportage di viaggio Erodoto108.

“Binari” è acquistabile sugli store online e l’autore è disponibile per presentazioni. Per info e contatti: bobbie.fabio@gmail.com

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