Al via ad Asti il progetto “Insieme per la città”: una piattaforma per ottimizzare la distribuzione alimentare alle famiglie in difficoltà

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In città, durante il primo lockdown, sono state aiutate circa 1.200 famiglie, 2.214 (per un totale di 8.437 persone) soltanto nel periodo tra il 1° dicembre e il 30 giugno. E’ solo un esempio dei tanti progetti solidali nati durante l’emergenza, che oggi il Comune di Asti ha deciso di mettere a sistema: va in questa direzione il progetto “Insieme per la città”.

E’ stato scritto dal Comune di Asti con il servizio Ricerca Finanziamenti (responsabile Beppe Amico) e il settore Politiche sociali (dirigente Roberto Giolito), per partecipare al bando della Compagnia di San Paolo “Il bene per bene. Sistemi di prossimità per contrastare le povertà”. Sono stati presentati 28 progetti: quello astigiano è uno degli 11 che saranno sostenuti (per un totale di 432 mila euro), ottenendo un finanziamento di 40 mila euro.

“Finalmente diamo vita a un progetto che volevamo fare fin dall’inizio della nostra amministrazione – commentano il sindaco Rasero e l’assessore Mariangela Cotto (Politiche Sociali) – Con il lockdown siamo stati bloccati, ma poi siamo subito partiti: abbiamo messo da parte i campanili per aiutare i cittadini. Oggi, con un progetto concreto, si dimostra l’importanza della collaborazione e del fare rete”.

“Partendo da quanto messo in campo nell’emergenza – spiega Beppe Amico – abbiamo lavorato per trasformarlo in un’azione ordinaria e un sistema territoriale, riunendo tutti i soggetti che hanno collaborato nel primo lockdown”.

Il progetto si concretizza nella realizzazione di una piattaforma informatica per mettere in rete tutte le realtà impegnate nella distribuzione di alimenti alle fasce più deboli. Hanno aderito alla piattaforma: Comune di Asti con la mensa sociale, Croce Rossa, San Vincenzo De’ Paoli (Don Bosco), Centro accoglienza vita, Caritas Diocesana con l’Emporio solidale e 10 centri di Ascolto che gestiscono la distribuzione alimentare: Santa Caterina, San Paolo, San Pietro, La Fontana, Tanaro, Sacro Cuore, Sessant-Serravalle-Mombarone, Portacomaro Stazione, Nostra Signora di Lourdes, San Domenico Savio. Ogni centro dovrà caricare sulla piattaforma i dati essenziali della famiglia o della persona che riceve l’aiuto. “Questo permetterà di camminare con lo stesso passo – ha aggiunto Amico – ma anche evitare che ci siano doppioni. Consentirà anche un confronto sui requisiti per arrivare a condividere criteri comuni”.

Previsti anche un corso di formazione a cura del Centro servizi volontariato Asti Alessandria e un’App, operativa da settembre, che aiuterà le persone che vorranno donare beni a chi è in difficoltà.

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