Valle Belbo Pulita Odv incontra Sisi per capire cosa sia realmente accaduto nel torrente Belbo a fine aprile

L’associazione Valle Belbo Pulita (VBP), con la specifica attività di volontariato che promuove azioni di monitoraggio del torrente Belbo, nei giorni scorsi aveva evidenziato un episodio di sversamento nel Belbo a Canelli e informato i responsabili dell’impianto di depurazione di Santo Stefano Belbo, al fine di manifestare preoccupazione per questo problema ambientale.

“L’associazione – spiegano il Presidente, Simona Scarrone, ed il Direttivo – intendendo proseguire l’attività di confronto con gli amministratori locali, responsabili dei vari impianti del territorio ed i gestori della rete ha richiesto un incontro con SISI SRL che si è svolto mercoledì 26 maggio 2021 in modalità online.”

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti dell’associazione, di SISI SRl e CoGeSi, il Consorzio dei Gestori dei Servizi Idrici della Provincia di Cuneo.

associazione valle belbo pulita

Dall’incontro – illustra Scarrone – è emerso che l’inquinamento del Belbo era stato causato dall’arresto della funzionalità del depuratore di Santo Stefano Belbo provocato dall’altra concentrazione di cloro degli scarichi delle aziende di vinificazione poste in Valle Belbo e Val Tinella. La concentrazione di Cloro non dovrebbe superare 0,3 mgl in pubblica fognatura ma in quei giorni ha raggiunto valori superiori a 1,4 mgl, simile alla concentrazione che viene utilizzata nelle piscine. Il cloro ha ucciso i microorganismi che sono alla base della attività di depurazione dell’impianto.
Il cloro è utilizzato per la pulizia e la sanificazione di linee di imbottigliamento e dei filtri tangenziali, questi ultimi rappresentano una tecnologia relativamente nuova che se da una parte ha risolto i problemi causati dall’uso delle farine fossili, dall’altra ha portato ad utilizzare in modo elevato detergenti non biodegradabili.”

Dopo questo episodio, SISI è immediatamente intervenuta sostituendo la biomassa “morta” con microorganismi attivi provenienti da un altro loro impianto di depurazione e ha contattato le industrie vitivinicole allertandole del problema che si stava verificando.

“Problemi di questo genere – concludono dall’Associazione VBP – avvenivano generalmente in agosto-settembre, subito prima della vendemmia, ma l’industria del vino sta cambiando come la stagionalità di certe operazioni in cantina.
SISI ha reagito ad un problema inaspettato e la situazione è rientrata in pochi giorni e l’acqua del Belbo è tornata limpida, ma è necessario che la Cabina di Regia del Contratto di Fiume riprenda i lavori ed affronti il problema dell’inquinamento del Belbo coinvolgendo le comunità della valle e l’industria affinché non si verifichino nuovamente incidenti di questo tipo.”
Una delegazione di VBP (nella foto di copertina) ha visitato il 28 maggio il depuratore di Santo Stefano Belbo dove la SISI ha in programma investimenti per rafforzare le capacità dell’impianto.

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