Sit in per la riapertura della linea FS Asti-Alba: “La ferrovia è un’opportunità non un problema” fotogallery

Investimenti, strategie di sviluppo sostenibile e intermodalità treno-bici.

Questi i contenuti chiave presentati dal Comitato per la riattivazione della ferrovia Asti-Alba durante il sit-in organizzato davanti alla stazione ferroviaria di Asti, tenutosi sabato scorso, 19 giugno.

Il Comitato è composto da Associazione Ferrovie Piemontesi, Associazione FuturAlba, Co.M.I.S. (Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile), Fridays For Future Alba, Forum Salviamo il Paesaggio, Legambiente Asti, Osservatorio del Paesaggio di Langhe e Roero, Rete Asti Cambia e privati cittadini.

Lo scopo del Comitato è la riattivazione della linea sospesa Asti-Alba, che prima della sospensione del 2010 “trasportava 2000 passeggeri al giorno” come evidenziato da Edoardo Bosio di FuturAlba e che “ora potrebbe avere un bacino di utenza ancora maggiore per l’attrattività turistica delle zone Unesco”. Parte della linea tra l’altro sarà riaperta per il passaggio di treni storici nel tratto Alba-Neive grazie alla Fondazione FS che di recente ha sostenuto i costi di ripristino.

“Quelli che la Regione Piemonte continua a chiamare costi, per il recupero della linea prima di tutto non speterebbero all’Ente, ma a RFI e sono in realtà degli investimenti” ha dichiarato Fulvio Bellora del Co.M.I.S. che ha evidenziato la necessità di avere un sguardo rivolto al futuro e una visione di sistema criticando la scelta della Regione di realizzare su sedime ferroviario una pista ciclabile. “Anche questi sono costi e nessuno dice a chi spetta poi la manutenzione”.

A fare eco anche Clemente Elis Aceto che sostiene la necessità di avere un progetto e una visione senza limitarsi ad amministrare l’ordinario. E quale sarebbe il futuro secondo il presidente di Fiab Asti? “Una linea ferroviaria a cui affiancare una pista ciclabile. Voglio sfatare un equivoco – ha voluto ribadire – La FIAB sostiene l’uso della bicicletta, ma è contro l’utilizzo dei binari per la realizzazione di una pista ciclabile. Le bici non devono passare sui binari. E’ necessario che ci sia la possibilità di fare tratti in treno per poi prendere la bici in un’ottica di scambio. Non è pensabile che un pendolare faccia 35 km in bici per andare a lavoro ogni giorno, ma può percorrerli in treno per poi in bici coprire gli ultimi km di distanza per raggiungere il posto di impiego”.

A prendere la parola per ultimi anche Angelo Porta di Legambiente che ha evidenziato come sia necessario rendere appetibile un servizo perché possa decollare ad esempio con treni dagli orari cadenzati e l’architetto Giovanni Currado che ritiene impensabile la mancanza di collegamento di Asti con Milano. “Asti è un centro nevralgico per gli spostamenti di studenti e lavoratori, ma la città è penalizzata da mancanza di collegamenti che negli anni sono stati tagliati”.

La conclusione del Comitato è che “la prossima sostenibilità è portare il trasporto pubblico ovunque: solo così la ferrovia da problema può diventare opportunità. Quello che chiediamo è quindi una svolta a livello politico. Questo è il momento giusto, grazie al Revovery Fund e all’attenzione sulla sostenibilità”.