Rivista Astigiani, il numero 35 sarà presentato sabato 19 giugno

Il numero 35 della rivista Astigiani sarà presentato sabato 19 giugno dalle ore 17,30 nel cortile dell’Istituto Agrario Penna di Viatosto. Una scelta strategica, visto che a pochi passi prenderà vita il grande Bosco degli Astigiani, un parco pubblico di oltre 5 ettari che il Comune realizzerà sul terreno dato in comodato dalla Banca d’Asti. “Noi dell’associazione Astigiani, che abbiamo lanciato e sospinto l’idea, crediamo che per dare corpo al progetto occorra allargare le alleanze, coinvolgendo altri enti e associazioni a cominciare proprio dall’Istituto Agrario Penna che ha la sede e le vigne confinanti con il terreno che dalla strada del Fontanino porta a Viatosto”.

Alla presenza del sindaco di Asti Maurizio Rasero, dell’assessore Loretta Bologna e del presidente della Banca d’Asti Giorgio Galvagno e di tutti coloro che vorranno intervenire, ci sarà un brindisi ben augurale con foto ricordo. L’obiettivo è di trovarci in autunno per la messa a dimora dei primi alberelli.

Che cosa c’è nella rivista? Il sommario come sempre è vario e curioso. La copertina mostra uno straordinario “castello” di uomini e scale, formato dai pompieri astigiani negli Anni Trenta. E proprio della storia dei vigili del fioco si parla nelle prime pagine della rivista, con un servizio di Alessandro Sacco. Poi ecco la “clessidra dei brutti addormenti”, ovvero i grandi contenitori vuoti di Asti in attesa da anni di una nuova destinazione. Astigiani racconta a firma di Enrico Panirossi la storia del Casermone, l’eterno incompiuto del centro storico.
Pippo Sacco ripercorre le vicende che hanno portato alla nascita e alla cessione, dopo oltre mezzo secolo, della Centrale del latte comunale e al fascino dimenticato delle latterie. Altro viaggio nella storia per ricordare, a 40 anni dall’uscita, il romanzo “I giorni del Mondo” di Guido Artom. Luigi Florio racconta retroscena inediti dell’opera che arrivò seconda al premio Strega nel 1981 e Astigiani mostra l’abbandono della grande villa del Chiossetto alle porte di Asti, che da fascinoso luogo letterario rischia ora la lottizzazione.

Generico giugno 2021

“Da Canelli alle Ande e ritorno” è il titolo del servizio dedicato alle memorie che Antonella Bocchino ha raccolto in un libro dedicato all’epopea della sua famiglia di distillatori. Per l’intervista “Confesso che ho vissuto”, Piercarlo Grimaldi ha raccolto la confessione, con molti ricordi sorprendenti, di Laurana Lajolo. Il viaggio nel Novecento di una donna che “continua come un baco da seta a tessere le sue relazioni politiche e culturali”.

Astigiani rievoca anche la prima cittadinanza onoraria assegnata nel Dopoguerra a Umberto Terracini, nel 1978, nei giorni del rapimento Moro. Ecco anche il viaggio nella memoria del sandamianese Raimondo Voglino, che a 96 anni ha preso carta e penna e raccontato la sua vita nella storia. Grazie al numismatico Francesco Pastrone scoprirete anche perché il Doge di Venezia condannò a morte i Mazzetti di Frinco. E poi ancora che cosa è rimasto del maglificio alla Meridiana di Settime, perché la Figlia di Caporetto aveva i capelli rossi e come una foto di un veglione del 1955 può risvegliare emozioni.
La storia insegna e allora ecco i documenti dell’Archivio comunale che raccontano dell’epidemia sconfitta nel 1854, il quarto di secolo di dolcezze delle Daniella e il piccolo impero che ruota attorno alle nocciole della Nutman di Canelli. C’è chi ricorda i 21 anni in panchina come medico sociale della Asti Tsc (Renzo Caracciolo) e chi rievoca la sorprendente ascesa del karate (Paolo Monticone). La rubrica Tempo Futuro di Roberta Fabrin va in Svizzera e racconta i sogni di una giovane coppia astigiana tra “microscopio e phon”.

La rivista si conclude con lo Scaffale, dedicato alle recensioni e ai tesori custoditi dalla biblioteca Astense. C’è anche l’intervista di Manuela Caracciolo a un autore astigiano di fumetti di fantascienza che spopola negli Usa. Non mancano i ricordi della Collina di Spoon River: manciate di parole alla memoria.