Nasce “senzasipario”, nuova rassegna culturale sulle Colline Alfieri

Teatro, letture e musica con il SEA dal 13 luglio al 9 settembre

Arriverà Corrado Tedeschi e ci saranno Francesco Visconti, la Palmarosa Band, le colonne sonore di Ennio Morricone per il grande cinema.
E’ solo un assaggio di “senzasipario”, rassegna culturale che sta nascendo sulle Colline Alfieri, in luoghi così belli da proporsi come quinte naturali per il teatro, le letture all’aperto e la musica: si starà insieme, in otto paesi, dal 13 luglio al 9 settembre.

Nel tardo pomeriggio o nelle sere sotto le stelle ci si vedrà a Antignano, Celle Enomondo, Cisterna, Revigliasco, San Damiano, San Martino Alfieri, Tigliole: a questi sette centri delle Colline Alfieri si aggiunge Ferrere. Tredici gli appuntamenti di un programma, la cui direzione artistica è affidata a Mario Nosengo dell’Associazione Arte & Tecnica di Asti.

Ideatore e organizzatore di “senzasipario” è il SEA delle Colline Alfieri (Servizi Emergenza Anziani), una realtà che agisce da sedici anni per soddisfare i bisogni sociali e culturali dei cittadini e delle comunità. La nuova rassegna, realizzata in collaborazione con gli otto Comuni, è sostenuta dalla Regione Piemonte (Direzione Sanità e Welfare) e con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Collabora la Fondazione Elvio Pescarmona di San Damiano.

Dopo un anno reso difficile dalla pandemia, il SEA è pronto a incontrare il suo pubblico (da dodici anni propone il teatro come occasione di socialità), con un obiettivo preciso: “Unire spettatori diversi, giovani e anziani, con l’ambizione di farli conoscere e dialogare a ‘senzasipario’ – dice il fondatore Happy Ruggiero – Creare cioè pubblici differenti che si completano tra loro: una bella prospettiva”.

La rassegna è l’ultima nata nell’articolato programma di attività del SEA e si inserisce nel progetto Liber&storie, di cui è referente Mirella Torta, che da tempo porta letture e teatro sulle colline. Azioni che trovano in “senzasipario” l’ennesima attuazione di un’idea di socialità e cultura diffusa dentro ai luoghi della vita quotidiana: “Prati, boschi, borghi, antiche costruzioni, sagrati e campanili – osservano gli organizzatori – ci regalano scenari sempre nuovi che non hanno bisogno di scenografie di cartone. In questo particolare periodo, in cui abbiamo vissuto intensamente i nostri paesi, l’arte ritrova i suoi spazi naturali e celebra con teatranti e musicisti il piacere di vivere insieme momenti d’arte”.

[Nella foto: letture a ridosso del Frutteto della Memoria a Tigliole]