Lettere al direttore
Mario Malandrone: “Il “Chi è?” di Rasero su Gratteri non si addice a un sindaco”
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Riceviamo e pubblichiamo
Che Rasero dica che non sa chi è Gratteri, ammetta di non saperlo la dice lunga sulla preparazione sul tema della legalità da parte di Rasero.
Fa una riunione, pone la domanda e i suoi interlocutori, insegnanti forse, dicono di non conoscere Gratteri. Chiunque si sarebbe posto il problema del perchè manchi informazione sull’attualità, sul perchè non si conoscano temi così importanti, lui no, lui se ne compiace. Un Sindaco tende a voler elevare l’educazione civica, la conoscenza della cittadinanza, lui invece pensa che i cittadini siano informati male quanto lui.
Forse gioca con chi non conosce, vuole farsi simile? Non è il ruolo di un Sindaco.
Vantarsi della non conoscenza, delegittimare con tale atto un uomo che ha un grande ruolo di contrasto alle mafie, legittimare l’ignorare ciò che accade non è ammissibile per un Sindaco.
La città è fatta di persone che invece studiano, si informano, si impegnano. L’astigiano medio non è uguale al Sindaco attuale, per fortuna la maggioranza degli astigiani è più consapevole della realtà attuale di quanto lo sia l’attuale sindaco.
Il Sindaco dovrebbe essere un riferimento anche culturale, in un territorio non immune a illegalità e infiltrazioni mafiose. Grave la risposta e l’elogio del non sapere del Sindaco, si è tolto da solo con un’intervista autorevoleza per il ruolo che riveste. Non capiamo se ci è o ci fa.. perchè su un evento del genere, sulla sicurezza tutte le istituzioni, anche solo per la sicurezza vengono informate.
Quindi se Rasero gioca a fare il cittadino che non conosce, c’è una soluzione : può tornare a fare tranquillamente il cittadino, evitando di dare un immagine di Asti che crea imbarazzo.
Mario Malandrone