L’incontro con cinque “donne in viaggio” ha concluso un percorso formativo degli alunni della scuola media di Villafranca

Al termine dell’anno scolastico, e come conclusione di un lungo percorso formativo, c’è stato un incontro per uno scambio di reciproche opinioni e riflessioni tra gli alunni della classe Terza C della Scuola Secondaria di 1° grado di Villafranca e le cinque protagoniste di altrettanti incontri che, tra la fine di aprile e la fine di maggio, si sono svolti durante le ore di Storia e di Geografia.

Si tratta di donne che vivono nell’Astigiano e che sono state protagoniste di un lungo viaggio, seppur con modalità molto diverse tra loro.
La prima è stata Ustorie, che per un caso davvero fortuito nel 1994 è riuscita ad allontanarsi dal Burundi in piena guerra civile, lei che, giovane infermiera, curava in mezzo a mille pericoli sia guerrieri tutsi che hutu. L’occasione è stata fornita dalla possibilità di unirsi ad un gruppo di ballerini folk che doveva compiere una tournée in Giappone.
E’ toccato poi a Olena, insegnante di pianoforte, raccontare come si viveva in Ucraina prima e dopo il crollo dell’Unione Sovietica. La vera svolta è avvenuta però nel 2004, quando ha deciso di affrontare un viaggio degno dei migliori film d’avventura perché suo figlio potesse ricevere cure adeguate all’Ospedale Regina Margherita di Torino.
La terza è stata Giorgia, una nuotatrice che ha ripercorso con i ragazzi il suo soggiorno in Cina tra il 2015 e il 2016 per partecipare a delle gare internazionali in acque aperte e per visitare il paese al di fuori dei circuiti organizzati. La ragazza ha sottolineato la gentilezza del popolo cinese e la sua curiosità nell’incontrare gli occidentali. Ha poi stupito tutti con la descrizione di cibi decisamente inusuali, come gli spiedini di serpente o di vermi.
Il quarto incontro è avvenuto con Fiorella, che nel 2008 decide col marito di trasferirsi in Perù per dedicarsi al volontariato nell’ambito dell’Operazione Mato Grosso. E’ una bella scommessa, di lavoro ce n’è tanto in ospedale e in oratorio. Nel corso degli anni la famiglia si arricchisce di cinque figli e nel 2020 si decide di tornare in Italia. E in futuro? Chissà… L’unica certezza è che non bisogna avere paura di fare qualcosa per il prossimo, perché quello che si riceve vale senz’altro di più.
L’ultimo viaggio è stato quello di Lorena, insegnante di lingue in un’Argentina che, dopo gli anni tragici della dittatura e quelli delle grandi speranze portate dalla democrazia, vede il suo paese sprofondare nella gravissima crisi economica del 2001. E’ a quel punto che si fa strada l’idea di ripercorrere a ritroso il viaggio del bisnonno materno, partito cento anni prima dal Piemonte per andare in Sudamerica a cercare fortuna.

Ecco alcune riflessioni dei ragazzi:
“Ci è piaciuta questa iniziativa perché abbiamo ascoltato delle testimonianze che non si trovano sui libri di scuola, o che comunque appartengono a realtà molto lontane”.
“Abbiamo capito che non dobbiamo lamentarci della nostra situazione, perché al mondo esistono condizioni di vita peggiori”.
“Tutti questi incontri ci hanno colpito, anche se in maniera diversa: ci hanno dato la possibilità di vedere la realtà intorno a noi con occhi nuovi, ad esempio una democrazia con tanti problemi è meglio che una dittatura”.
“Siamo stati resi partecipi, in modo semplice e naturale, di situazioni davvero emozionanti”.
“Si potrebbe sintetizzare il tutto con Donne diverse ma cuori uguali per la forza, la determinazione e il coraggio che le accomuna”.

La professoressa Annamaria Rolfo, ideatrice e organizzatrice di questo progetto, sottolinea che i risultati in termini di coinvolgimento degli alunni non solo a livello umano, ma anche sul piano didattico, nel voler approfondire la conoscenza di avvenimenti storici e di realtà geograficamente lontane, sono stati decisamente superiori alle aspettative.

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