La Regione Piemonte anticipa i tempi sulla transizione ecologica

L’evento ha visto l’intervento del Ministro Roberto Cingolani.

Un’intera giornata di lavori per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica del Piemonte, uno dei grandi pilastri su cui si gioca la partita della trasformazione economica, sociale e ambientale del territorio per un “presente” sostenibile, attraverso il tracciamento di un percorso in grado di coniugare rilancio economico e sostenibilità ambientale. Dalla transizione energetica alla mobilità sostenibile, da un sistema produttivo che abbandoni i vecchi modelli per abbracciarne uno nuovo che abbia al centro l’ambiente ma anche la sostenibilità sociale e la resilienza dei territori ad un’agricoltura rispettosa delle risorse ambientali.

L’evento, organizzato da Regione Piemonte, si è articolato in due momenti distinti. Nella sessione mattutina, moderata da Paolo Griseri, vicedirettore de La Stampa, l’intervento, in videocollegamento, del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.
La transizione è un viaggio che dura un bel po’, è una trasformazione epocale – ha spiegato il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolaniè essenziale impostare molto bene il lavoro: il PNRR dura 5 anni, è il primo stadio motore, che ci fa da acceleratore e ci fa decollare per viaggiare per i successivi 25 anni, che dovremo gestire con le nostre forze e con i giusti piloti”. “Dobbiamo lavorare per una grande trasformazione nella mobilità, nei sistemi produttivi, in quelli di produzione dell’energia e per lo smaltimento dei rifiuti – ha aggiunto – L’urgenza è quella di tenere sotto controllo la produzione di C02 antropomorfa per impedire che la temperatura, entro fine secolo, si innalzi oltre un grado e mezzo, perché la vita potrebbe essere addirittura compromessa. Per evitare di produrre C02 si deve quindi passare da una transizione che per forza di cose richiederà molto tempo. I target da seguire sono fissati a livello internazionale: nel 2030 dovremo aver ridotto del 55% le emissioni di CO2, per arrivare a saldo zero nel 2050”.

La transizione ecologica è uno dei temi di maggiore attualità e su cui la politica non solo regionale, ma anche nazionale oggi ha il compito di fare scelte e dare indirizzi precisi per il nostro Paese – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Transizione ecologica è anche parola che ci ricorda che tutto oggi deve essere sostenibile. Non solo perché è giusto ed etico nei confronti delle nostre vite e del nostro pianeta, ma anche perché è la chiave vincente per promuovere in Italia e nel mondo l’eccellenza di tutto ciò che nasce in questa nostra splendida terra”.

Noi, come Regione – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnatiabbiamo già anticipato la transizione ecologica, stiamo ad esempio aggiornando il piano delle acque, dei rifiuti, dell’energia, dello sviluppo sostenibile e della lotta ai cambiamenti climatici. Con i fondi che abbiamo, nostri e statali, prima che arrivi il PNRR abbiamo messo in atto alcune azioni, come, nel campo della mobilità sostenibile, fondi per la rottamazione delle auto più inquinanti, o per la rottamazione delle stufe a biomassa. Il Governo deve ancora dare i criteri per scaricare a terra i fondi, ci sono tanti progetti ma non c’è una visione strategica, occorre avere una visione di area e stiamo ragionando per creare una sorta di aggregazione di area fra Comuni e le amministrazioni comunali stanno recependo questa indicazione”. “Stiamo ragionando sull’idrogeno e siamo pronti a sviluppare questa tecnologia – ha aggiunto MarnatiIl 2021 sarà l’anno della programmazione, europea e nostra, per costruire i prossimi 10 anni. Non sarà facile gestire questa fase, non è un problema di risorse ma di progetti che sono frammentati, non hanno una visione d’insieme”.
L’ingegner Stefania Crotta, direttore Direzione Ambiente Energia e Territorio della Regione Piemonte, ha quindi presentato la strategia di sviluppo sostenibile regionale e le sue sinergie con la transizione ecologica.
Ai lavori hanno partecipato anche i rettori delle quattro università del Piemonte con i quali si è dialogato sul ruolo degli atenei, che rappresentano il collegamento ideale per la formazione e per la ricerca per affrontare la sfida della transizione ecologica

Ai lavori di alcuni tavoli pomeridiani di confronto su temi specifici, nel corso dei quali si sono confrontati vari ospiti portatori di proposte, hanno partecipato alcuni assessori di riferimento delle singole tematiche trattate.
Siamo finalmente nelle condizioni di poter dare una risposta concreta alle esigenze di mobilità e protezione dell’ambiente che una regione moderna deve necessariamente avere – ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, Marco GabusiL’indirizzo ecologico della politica regionale è chiaro. Il programma di rinnovo degli autobus prevede la sostituzione di 859 mezzi entro il 2023 fino all’estinzione dei mezzi inferiori all’Euro 3. Anche la flotta dei treni è in fase di aggiornamento: 32 nuovi treni (9 Pop e 23 Rock) sono destinati all’SFM del nodo di Torino; il treno Pop è ecosostenibile riciclabile fino al 97% con una riduzione del 30% dei consumi energetici rispetto ai treni precedenti. Senza dimenticare il nuovo Programma Regionale della Mobilità Ciclabile in dirittura d’arrivo entro l’anno”.
La transizione ecologica – ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Tronzanola grande componente trasversale dell’innovazione che persegue la politica europea di incentivare la riconversione in chiave sostenibile dei sistemi produttivi esistenti. Economia circolare, chimica verde, energia pulita e filiera dell’idrogeno sono solo alcune delle opportunità future del sistema produttivo che dobbiamo cercare di far sviluppare al meglio”.
La Regione Piemonte – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapaè pronta a garantire questo nuovo percorso verso un’agricoltura sostenibile che pone al centro il rispetto dell’ambiente ed anche la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari”.