Il comune di Asti presenta in ritardo l’opposizione all’allargamento del carcere, l’attacco del M5S: “Tanta propaganda ma scarsa competenza”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Movimento 5 Stelle di Asti.


Per il Sindaco e la sua Amministrazione le figure di melma sono come le ciliegie, una tira l’altra.
E pure in crescendo di rilevanza.
Dopo la geniale promozione dell’Asti-Champagne e l’incredibile “Gratteri chi è” ora infatti è la volta del carcere.

Eravamo tutti d’accordo che l’allargamento del carcere di Asti non fosse per nulla opportuno e, prima che cambiasse il Governo con tutti i suoi rappresentanti, come forza politica avevamo prontamente interessato i referenti nazionali al fine di rivedere il progetto di ampliamento della Casa di reclusione di Asti. Erano state altresì presentate interrogazioni parlamentari da altre forze politiche.
Ora però il Comune di Asti l’ha combinata grossa!

Come previsto dalla L.241/1990 il Comune poteva (e doveva) presentare formale opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro le conclusioni della Conferenza dei Servizi e l’iter autorizzativo urbanistico trasmesso al Comune il 28 aprile. Cosa che la Amministrazione Comunale ha fatto.

Peccato che tale opposizione è stata presentata solo in data 14 maggio e la stessa Delibera di Giunta N.153 con la quale l’Amministrazione ha deciso di opporsi è avvenuta il giorno 11 maggio cioè in ritardo, oltre il termine perentorio di 10 giorni consentiti dalla legge.
Un clamoroso autogoal!
Così nei giorni scorsi è giunta direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri la sonora bastonata con la quale si dichiara l’azione del Comune di Asti inammissibile in quanto proposta tardivamente (clicca qui per scaricare la risposta —->>> risposta pdc

Una Città che ambisce ad attrarre più sviluppo, lavoro e turisti che apprezzino prodotti astigiani e non francesi finisce per incrementare sul territorio solo il numero dei detenuti creando o acuendo una serie di problemi determinati dalla realizzazione di un padiglione detentivo da 120 persone che andrebbero ad aggiungersi alle già 300 presenze in forte esubero rispetto i 214 posti previsti.
Ricordiamo che per tre quarti si è in alta sicurezza e i problemi di convivenza fra detenuti e forze di polizia sono ben noti da tempo; occorrerebbe difendere e sostenere il lavoro del personale di polizia penitenziaria già messo a dura prova dalla situazione attuale visto che il carcere di Asti è il più sovraffollato del Piemonte.
Tali attriti peggiorerebbero con l’aumentare del numero di ospiti, riducendo aree verdi senza adeguare altri spazi e servizi comuni che devono ospitare detenuti con diversi gradi di sicurezza.

Il Sindaco e la sua Amministrazione, oltre a ignorare i procuratori antimafia, prima si riempiono la bocca con roboanti annunci evidenziando come l’ampliamento del carcere ospitante detenuti a massima sicurezza rischia di determinare una negativa ricaduta sociale sul territorio astigiano già provato e colpito da attività criminali, poi alla prova dei fatti calcia il rigore in tribuna.

Come forze politiche di minoranza presenteremo interpellanza e chiederemo urgenti spiegazioni in Consiglio Comunale circa l’accaduto e le iniziative che si intendono prendere.
Se Sindaco ed Amministrazione fossero meno impegnati in una campagna elettorale permanente, attenti solo a dirette facebook, foto, annunci, incontri e studiassero di più le norme e le pratiche forse certe scadenze così importanti non sfuggirebbero. E soprattutto non metterebbero alla berlina la nostra città.