Idee per il fine settimana… Girovagando nel Parco Scarrone a Canelli

Siete mai stati al Parco Scarrone di Canelli? Io l’ho scoperto pochi giorni fa, grazie alla passione di Simona Scarrone per proteggere la sua valle e farne conoscere la bellezza. Delle iniziative che porta avanti con l’Associazione da lei presieduta, Valle Belbo Pulita odv, ne scriviamo spesso su ATnews, ma oggi vi voglio portare virtualmente a spasso per un’area naturale che mi ha conquistata per la sua ricchezza sotto diversi punti di vista.

giornarunner parco scarrone canelli

Il Parco dedicato a Gian Carlo Scarrone a Canelli è un perfetto esempio di come un’opera ingegneristica dell’uomo abbia trovato la piena accettazione da parte della natura. Dopo i disastri dell’alluvione del 1994 causati dal Torrente Belbo, nel corso del tempo fu realizzato un sistema di casse di espansione per proteggere la città e parte della valle, per un grande intervento di opere idrauliche e di prevenzione.

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Ma la natura non è stata a guardare, anzi: ha arricchito la zona con una flora e una fauna che lo ha reso un gioiello a tutto tondo, al punto da diventare un’area molto importante per la città spumantiera e dedicarla a Gian Carlo Scarrone, che si è battuto per tutta la vita per la salvaguardia dell’ambiente e per migliorare le condizioni del Belbo.

Nel 2008 Scarrone fondò l’Associazione Valle Belbo Pulita che da allora non ha mai smesso di battersi per educare al rispetto della natura, delle acque del torrente Belbo e della salute degli abitanti della valle.

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L’Associazione Valle Belbo Pulita odv, attualmente guidata da Simona, che ha raccolto l’eredità di papà Gian Carlo nel portare avanti la mission per proteggere la sua valle, collabora con diverse realtà locali: in primis, la Protezione Civile di Canelli, che ha la sua sede proprio all’ingresso del parco ed è fondamentale per la realizzazione di tutte le iniziative locali. Insieme a Memoria Viva di Canelli sono stati realizzati pannelli illustrativi che si possono incontrare durante la camminata sui sentieri del parco, dove vengono presentate le specie di uccelli ed anfibi che negli anni hanno scelto come proprio habitat questa zona. E numerosi sono anche i nidi artificiali, in cui possono nidificare piccoli passeriformi, oppure rapaci diurni e notturni.

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Quello che c’è di speciale è proprio questo: mano a mano, la natura ha arricchito le casse di espansione regalando loro una ricchezza speciale. E così, facendo attività sportiva nel parco Scarrone, ecco che si possono vedere aironi posarsi nel fiume e poi riprendere il volo, oppure una simpatica famigliola di anatre con i piccoli, e sentire il gracidare delle rane nello stagno che si è formato nella zona più umida dell’invaso. Tutto questo ha un immenso valore didattico e per questo l’Associazione Valle Belbo Pulita ha organizzato, nel corso del tempo, numerosi eventi coinvolgendo le scuole.

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Vivere il Parco Gian Carlo Scarrone diventa quindi un’esperienza naturalistica vera e propria, se poi si ha la fortuna di essere accompagnati da persone preparate ed appassionate come Simona e il maestro Romano Terzano, si imparano in poco tempo moltissime cose. Come l’esempio a cielo aperto di come funziona la fotosintesi clorofilliana, grazie ad un salice piangente: con il tronco inclinatosi sul fiume, ma con le radici ancora ben salde sulla riva, le fronde dell’albero si sono adattate alla nuova posizione orientandosi verso il sole, anzichè appoggiarsi dall’altra parte dell’alveo, per catturare al meglio i raggi solari. Questo si chiama adattamento e la natura non può che esserne grande maestra.

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Poter cogliere quello che proprio Madre Natura ci insegna è fondamentale e questo l’Associazione Valle Belbo Pulita Odv lo sa bene ed è il principio che guida ogni sua attività, che svaria dal monitoraggio delle acque del torrente Belbo, all’organizzazione di eventi che avvicinano la popolazione, soprattutto i più piccoli, a conoscere e rispettare l’ambiente. Il tutto nella splendida cornice delle colline che abbracciano il Belbo.

Il legame che si è creato tra il parco e la gente del posto è sotto gli occhi di tutti: già di prima mattina, sono tanti i canellesi che si incontrano da queste parti intenti nella loro camminata, corsa o pedalata. In questo periodo la meta di questo girovagare è particolarmente fruibile in prima mattinata, prima che il sole inizi a far sentire: un perfetto modo di iniziare la giornata, godendo della bellezza di un luogo in cui natura e opera dell’uomo guardano nella stessa direzione.

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