Fondo Nuove Competenze, Fim Cisl Asti: “Opportunità per aziende e lavoratori”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Salvatore Pafundi di Fim Cisl AL-AT.


Il Fondo Nuove Competenze (FNC) è un fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo, nato per contrastare gli effetti economici dell’epidemia Covid-19. Permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, destinando parte dell’orario di lavoro alla formazione; le ore di stipendio del personale in formazione sono a carico del fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fondo Sociale Europeo gestiti da Anpal.

Gli interventi del FNC hanno a oggetto il riconoscimento di contributi finanziari in favore di tutti i datori di lavoro privati che abbiano stipulato accordi collettivi sottoscritti a livello aziendale o territoriale di rimodulazione dell’orario di lavoro per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori, per i quali le ore in riduzione dell’orario di lavoro sono destinate a percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori.

Nello scenario di previsione macroeconomico, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) intravede una ripresa dei mercati e del PIL, per effetto del progressivo allentamento dei lockdown, dell’adattamento dei sistemi economici internazionali al contesto emergenziale e del successo delle campagne vaccinali.

Per l’Italia, la ripresa è l’occasione per affrontare nodi strutturali che l’inerzia e una strategia attendista avevano lasciato sullo sfondo del sistema economico nazionale; il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza individua nel ritardo tecnologico uno dei nodi critici da affrontare, la modernizzazione dell’economia comporta il completo abbandono di paradigmi produttivi ormai superati per passare pienamente ad una economia della conoscenza. La crisi pandemica ha dimostrato che innovazione digitale e tecnologica sono i driver fondamentali dei nuovi paradigmi produttivi, perché possono aiutare a gestire efficacemente i contesti complessi, permettendo di tradurre imprevedibilità e incertezza in vantaggio competitivo. Le nuove tecnologie digitali hanno permesso a imprese, lavoratori e consumatori di continuare a interagire evitando la paralisi totale di molte attività e dei servizi essenziali.

La profonda trasformazione del modello economico richiesta dal contesto, sia rispetto all’innovazione tecnologica, sia rispetto a quella organizzativa, ha reso evidente che nel nuovo paradigma d’impresa, il capitale umano e il rinnovamento delle competenze dei lavoratori devono essere collocati al centro delle politiche aziendali. Formazione, lavoro e occupabilità sono tre dimensioni destinate a diventare sempre più interconnesse; l’apprendimento durante tutta la vita lavorativa è sempre più importante per permettere ai lavoratori di adeguare le proprie competenze alle esigenze di un mercato del lavoro in costante mutazione.

La FORMAZIONE, vero e proprio baluardo delle rivendicazioni sindacali della FIM CISL, soprattutto nel corso delle trattative legate al rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici, è funzionale a questo obiettivo, ovvero quello di promuovere all’interno delle aziende l’accrescimento delle competenze e di una serie di ruoli strategici, rafforzando la capacità del lavoratore e dell’azienda in cui lavora di operare con successo negli scenari emergenti.

Pertanto invitiamo le aziende a discutere con le organizzazioni sindacali, aprire dei confronti in tema di upskilling e reskilling delle maestranze, prendendo in seria considerazione strumenti come il FNC per realizzare percorsi di riqualificazione interni, data anche la piena compatibilità e cumulabilità con quelli finanziati dal conto formazione di Fondimpresa. Si tenga anche conto che è imminente un prossimo rifinanziamento del FNC attraverso il programma europeo “React-eu” con 47,5 miliardi di Euro di dotazione, di cui 13,5 miliardi assegnati all’Italia.

Fim Cisl Al-At
Salvatore Pafundi