Due scuole astigiane coinvolte nell’incontro online della Fondazione Slala sulla logistica

Centinaia di studenti collegati, decine di domande, una curiosità che ha sorpreso per l’acutezza delle osservazioni. «Diversi quesiti assomigliavano a quelli che mi vengono posti da laureandi che stanno preparando la tesi». Gian Luigi Miazza, presidente dell’Interporto di Vado Ligure non nasconde l’entusiasmo per l’esperienza e la soddisfazione per una iniziativa che definisce «nuova e innovativa»: il ciclo di incontri formativi sulla logistica, promossi dalla Commissione ‘Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento’ (Pcto) della Fondazione Slala – Sistema logistico del nord ovest (il presidente è Cesare Rossini) con alcuni istituti superiori delle province di Alessandria, Asti e Torino.

«Ho apprezzato l’idea, la realizzazione molto efficace anche grazie alla serie di video che hanno aiutato gli studenti a entrare, seppur in modo virtuale, all’interno dell’Interporto, la capacità di coinvolgimento con le scuole. La speranza – aggiunge Miazza – è che nel prossimo futuro questi incontri si possano fare dal vivo, portando i giovani all’interno del cuore pulsante delle attività interportuali».
L’iniziativa progettata dalla Commissione Pcto, presieduta da Massimo Picollo, imprenditore astigiano, e coordinata dall’alessandrino Paolo Ronchetti, ha coinvolto, nelle sessioni online, gli studenti di alcune classi degli istituti “Nervi-Fermi/Migliara-Vinci” di Alessandria, “Volta” di Alessandria, “Marconi” di Tortona, “Sobrero” di Casale Monferrato”, “Enaip” di Rivoli, “Artom” di Asti e “Giobert” di Asti.

La formazione e l’orientamento sono sempre al centro dell’attività della Fondazione Slala che ha così esteso l’azione anche alla provincia di Asti. La Commissione ha promosso, lo scorso anno, una prima serie di incontri con istituti scolastici superiori, con il supporto organizzativo e di esperienza della Fondazione William Salice “Color your life”. L’infrastruttura che ha accolto gli studenti, prima dello scoppio della pandemia, è stato l’Interporto di Rivalta Scrivia, poi gli incontri sono proseguiti a distanza. Quest’anno il ciclo si è ripetuto, grazie all’Interporto di Vado Ligure e ai contributi di Gian Luigi Miazza, Raffaella Brunetto (responsabile dell’ufficio amministrativo dell’Interporto) e Antonio Leo (responsabile dell’ufficio tecnico dell’Interporto). L’indispensabile connessione fra la realtà ligure e le scuole piemontesi è stata assicurata da Enrico Montefiori, segretario generale della Fondazione William Salice.

«Siamo soddisfatti – sono le parole, di Paolo Ronchetti – per questi incontri che hanno consentito di fare conoscere agli studenti della provincia di Alessandria, di Asti e di Rivoli una realtà come quella di Vado Ligure. I giovani, insieme agli insegnanti, hanno dimostrato entusiasmo per una inedita avventura didattica a distanza. Le videoconferenze sono state un successo per i numeri registrati e l’attiva partecipazione dei giovani. È un vanto avere promosso questo nuovo ciclo e una soddisfazione l’avere assistito a una coralità del territorio del Basso Piemonte che ci fa ben sperare per il futuro».

L’efficacia dello strumento utilizzato la ribadisce ancora Miazza («è stato decisamente un precursore, destinato a diventare un modello cui guardare») che parla di una modalità innovativa «che aiuta a disegnare il futuro dei ragazzi, facendoli entrare in azienda, aiutandoli a scoprire la realtà della logistica, con un taglio in cui formazione e orientamento sono gli elementi caratterizzanti».
L’interporto di Vado Ligure si sviluppa su 232.000 metri quadrati di superficie, ha 60.000 metri quadrati di magazzini doganali, 2.000 metri quadrati di uffici e 15.000 metri quadrati di magazzini frigoriferi.