Coldiretti Piemonte: riconoscere al florovivaismo centralità per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici

“Florovivaismo italiano tra ambiente, salute e le opportunità di sviluppo delle imprese” è il titolo della giornata dedicata al florovivaismo e all’arboricoltura che si è svolta presso l’azienda vitivinicola Il Roccolo di Mezzomerico, a Mezzomerico in provincia di Novara.

L’incontro è stato organizzato da Assofloro, Coldiretti Piemonte, Coldiretti Novara – Vco, Coldiretti Vercelli – Biella, in partnership con Associazione Arboricoltori, S.I.A – Società Italiana di Arboricoltura, AssoGreen – Associazione Nazionale Specialisti Macchine da Giardino. Un’intera giornata dedicata a discutere della situazione del comparto florovivaistico, dopo un anno difficile e complicato a causa della pandemia, con un occhio al futuro e alle opportunità per le imprese, toccando temi di rilevanza nazionale, come le problematiche fitosanitarie e le nuove normative, ed evidenziando le opportunità per le aziende ed i professionisti del settore anche grazie a sinergie con le istituzioni.

Il florovivaismo piemontese conta numeri importanti: genera una produzione lorda vendibile di oltre 130 milioni di euro di cui con più di 1100 imprese diffuse sul territorio, una superficie complessiva di 1300 ettari, una produzione di piante ornamentali di oltre 10 milioni ed un totale di circa 3500 addetti. In Piemonte vivono quasi 1 miliardo di alberi e sono presenti 52 specie arboree e 40 specie arbustive con una grande variabilità di composizione e struttura. E’ la regione, che a livello nazionale, ha la più ampia superficie forestale arborea con circa 1 milione di ettari, ovvero il 38% del territorio, di cui i boschi coprono 932 mila ettari.

“Con i cambiamenti climatici sempre più evidenti, va riconosciuta alla cura del verde una maggiore importanza proprio per ridurne gli effetti – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -. Ecco che è fondamentale investire le risorse previste dal Recovery Plan affinché l’intera filiera possa essere sviluppata e coerentemente definita. Proprio nel PNRR alle filiere è destinato 1 miliardo e 200 milioni di euro per cui è fondamentale dedicarne una parte alla filiera florovivaistica che deve essere considerata a tutti gli effetti tra quelle produttive visto che riveste un importante ruolo per la gestione del verde urbano, della qualità dell’aria e per le città del futuro. A Torino ogni abitante dispone di appena 22 metri quadrati di verde urbano e questo problema è diffuso soprattutto nelle metropoli del nord Italia a causa delle sempre più scarse piogge per cui non possiamo più rincorrere solo le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato che concorre a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. In tal senso sono fondamentali i 330 milioni di euro stanziati dal PNRR per piantare 6,6 milioni di alberi, allo scopo di realizzare 6.600 ettari di foreste urbane nelle 14 città metropolitane italiane, tra cui Torino: attività per cui è necessario coinvolgere le imprese locali per la fornitura e la manutenzione ed utilizzare terreni già compromessi invece di quelli agricoli. A livello nazionale –concludono – stiamo portando avanti un importante lavoro attraverso la Consulta del florovivaismo di Coldiretti per far sì che venga rivisto il DDL 2009 e, proprio grazie a questa sinergia tra i vari attori, sono stati inseriti nuovi elementi fondamentali per definire più a 360° l’attività florovivaistica”.

Nada Forbici, presidente di Assofloro e Coordinatore Consulta Florovivaismo Coldiretti afferma “Il significato di questa giornata è dare forza propulsiva alle aziende e al settore perché il dialogo tra le parti è diventato necessario. Non si può più lavorare a compartimenti stagni ma si deve fare con una visione di unità.” Poi ha aggiunto: “Serve promozione per il Made in Italy per piante e fiori. Lavorare perché i fiori vengano riconosciuti perché dietro alla produzione di fiori ci sono famiglie che, soprattutto a causa del periodo causato dalla pandemia, hanno vissuto duramente il lockdown che ha interessato i mesi nei quali questo settore produce il 70% del fatturato annuo.” Con riferimento alla Legge Delegazione Europea: “Il sottocosto è riconosciuto sui prodotti deperibili e quindi non si può più applicare per far diventare prodotto civetta e sottoporlo anche quando non ci sono le condizioni. Troppo spesso i prodotti floricoli vengono utilizzati per attrarre il consumatore.” E riguardo all’importanza della Consulta Florovivaismo Coldiretti aggiunge: “La Consulta è un valido strumento per portare all’attenzione dell’Organizzazione e di conseguenza delle Istituzione e della Politica, le esigenze concrete degli imprenditori”.