Asti, i mercatali di Piazza Alfieri al Sindaco: “Noi Le parliamo di meno soldi per mangiare, di famiglie, non di viabilità”

Riceviamo e pubblichiamo


Leggiamo con viva apprensione le recenti parole del Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, che afferma di non voler sottostare a ricatti o intimidazioni. Ovviamente, siamo con Lei, sig. Sindaco, la invitiamo a fare nomi e cognomi di chi avrebbe commesso reati così disgustosi e di denunciare il tutto all’Autorità Costituita, affinchè vengano trovati e puniti i responsabili. Per parte nostra abbiamo fatto proposte come il nostro ruolo ci richiede.

Lei è il Primo Cittadino, non l’Unico. E’ diritto anche della minoranza consigliare di fare proposte. Così come è diritto del Movimento Civico Galvagno, che da tempi non sospetti, propugna la stessa disposizione dei banchi in Piazza Alfieri che propugnamo noi: ad anello. Intorno alla Piazza. Con parcheggi liberi all’interno. Traffico che fluisce da Nord a Sud, e viceversa, attraverso il varco della Piazza. Con eguale dignità per i due lati dei portici. Con eguale dignità per tutti gli ambulanti. Nessuno di noi vuole spostare il Mercato di Piazza Alfieri in Piazza del Palio. Forse, Lei, ha equivocato la risposta che Raffaella Gigliodoro, assieme a tutti noi, Le ha dato Sabato 29 maggio, ma noi no. Quando Lei disse “O facciamo come vogliamo noi o andate tutti giù in Piazza del Palio”, tutti noi, Le rispondemmo “Allora andiamo tutti giù in Piazza del Palio: almeno saremo tutti uguali”. A provocazione rispondemmo con provocazione, ricorda? Ricorda anche quando venimmo a trovarla in Comune e Lei ci disse, che se non avessimo accettato la soluzione proposta dal Comune ci avrebbe messo “tre Vigili Urbani, il mercoledì ed il sabato a fare multe”. Noi si.

Eppure, noi vorremmo solo discutere pacificamente anche le nostre proposte. Come hanno fatto i nostri predecessori Gallo, Sperindeo e Re, di cui Lei tesse sperticate e pubbliche lodi. Vede, Sig. Sindaco, non riuscivamo a comprendere appieno perchè sessanta ambulanti su settantacinque avessero voluto firmare una petizione per chiedere le elezioni di nuovi rappresentanti, ma Lei ora ci apre gli occhi. Le facciamo un esempio: quando il tuo avvocato è troppo amico di quello della controparte oppure il tuo sindacalista va a cena con il tuo datore di lavoro, forse, è meglio cambiarlo. Così siamo stati eletti noi: dagli stessi che hanno eletto loro. Lo scorso ottobre. Dagli ambulanti di Piazza Alfieri, perchè quelli di Piazza del Palio avevano ed eleggeranno i loro. Quelli di Piazza Libertà avevano ed eleggeranno i loro. Come è sempre stato.

Secondo Lei, invece, la nostra posizione è diventata “di fatto”, solo dopo le dimissioni dei suoi “migliori”, e vorrebbe nuove elezioni. Ma quante ne faremo? Fino a quando non troveremo qualcuno con cui Lei o Coppo abbiate il piacere di confrontarvi, oppure basterà la volontà dei due terzi della Piazza? Nel secondo caso, al di là di cavilli, questa si è già manifestata, con tanto di avalli legali, e non sono necessarie nuove elezioni. Cosa era necessario invece fare, era verificare le graduatorie dei mercatali in cui ci sono ambulanti con iscrizioni al Rec ben antecedenti a chi è davanti a loro. Era necessario attendere prima di creare la nuova Ztl adiacente ai Portici del Cocchi senza, contestualmente, attuare una sistemazione ragionata di tutta la piazza.

Lei è stato ambulante per quindici anni ed i suoi genitori per una vita: cosa avrebbe detto ai suoi rappresentanti se, passivamente, avessero accettato un taglio del suo fatturato? Un taglio dei soldi che i suoi genitori portavano a casa per dare da mangiare e far studiare Lei? Perchè questo ha significato per noi la nuova Ztl senza un’adeguata risistemazione della Piazza: meno parcheggi. Che sono uguale a meno fruitori del mercato che, in un concatenarsi perverso di cause, è uguale a meno soldi per le nostre famiglie. Perdite che si vanno a sommare a quelle del lockdown, ricorda? Perdite che si vanno a sommare a quando ad esempio, causa smog, è stato chiuso il tratto di corso Dante ed i clienti non venivano più.

Inutile poi lamentarsi se il Mercato è a “macchia di leopardo”: dopo ore passate in piazza ad aspettare potenziali acquirenti, se non arriva nessuno, uno smonta tutto e va a casa. Lei ci parla dell’euforia per la risistemazione del Mercato, durante la settimana del Palio: noi Le parliamo di meno soldi per mangiare, durante tutto l’anno, grazie a minori parcheggi o a problematiche di accesso. Le parliamo di una piazza che, se sistemata come proposto dal Comune vedrebbe la morte di molte attività e di troppe famiglie: non Le parliamo di viabilità, Sig. Sindaco, Le parliamo di famiglie.

La Commissione Mercati Piazza Alfieri