Ambiente Asti: “Perché l’Amministrazione comunale non è riuscita a valorizzare la Casa di Riposo Città di Asti?”

Interrogazione urgente sul futuro della struttura per anziani

La Casa di Riposo Città di Asti, la sua gestione e la sua possibile privatizzazione sono ancora al centro di discussioni politiche e sindacali.

Dopo lo sciopero degli operatori della Casa di riposo “ lo scorso 27 maggio, una riunione tra Casa di Riposo, Regione e Sindacati il 4 giugno, l’ultima presa di posizione in ordine di tempo è quella di Ambiente Asti che attraverso il suo referente, il consigliere comunale di minoranza Mario Malandrone, ha presentato un’interrogazione urgente all’Amministrazione comunale.

Riportiamo di seguito il testo dell’interrogazione pervenuto alla nostra Redazione.


Interrogazione urgente Casa di Riposo “CITTA’ di ASTI”

Premesso che:
● Le Ipab furono strutture pubbliche aventi lo scopo di «soccorrere le classi meno agiate, tanto in istato di sanità che di malattia, di prestare loro assistenza, educarle, istruirle ed avviarle a qualche professione, arte o mestiere». Legge 6972/1890.
● Non crediamo che oggi la situazione sia migliorata rispetto al 1890, anzi, dopo un bel periodo durante il quale i nostri nonni potevano pagare le rette delle Case di Riposo con la loro pensione, magari aiutandosi con gli interessi dei buoni del tesoro, allora redditizi, oggi, sono i figli e i nipoti che integrano le rette dei nonni, con i loro già miseri stipendi.
● Ad Asti c’è una Ex IPAB, la più grande del Piemonte, una delle poche rimaste a fronte di una privatizzazione selvaggia del settore, che ha come finalità quella di erogare servizi socio-assistenziali e sanitari, senza scopo di lucro, ad anziani autosufficienti e non autosufficienti.
● E’ convenzionata con l’ASL AT per l’ospitalità agli anziani non autosufficienti, la Continuità Assistenziale e la frequenza al Centro Diurno per disturbi cognitivi.
● Opera nel centro cittadino dal 1929 e dal 1951 i Fratelli Maina: Fedele, Modesto, Benvenuto ed Erminia, raccogliendo un voto fatto dalla loro mamma, fecero realizzare il reparto “Maina”, un pensionato all’interno della Casa di Riposo, addossandosene completamente le spese. Nel 1972 fu inaugurato un nuovo padiglione della Casa, in grado di accogliere 250 ulteriori anziani. Negli ultimi anni si sono succedute diverse ristrutturazioni, in seguito alle quali sono stati inaugurati i nuovi nuclei RAF, RSA, Continuità Assistenziale ed il Centro Diurno Integrato. Nel 2003 è stato aperto il nuovo reparto RAA, elegante area destinata ad anziani autosufficienti e parzialmente autosufficienti. La ristrutturazione più recente ha permesso la realizzazione del moderno nucleo “Vincenza Maina”, ove sono localizzati la palestra ed il laboratorio di animazione.
● Il 27 maggio 2021 vi è stato uno sciopero e manifestazione degli operatori della Casa di riposo “Città di Asti”
● In data 4 giugno c’è stata in Comune una riunione tra Casa di Riposo, Regione e Sindacati . Che il 10 giugno si apriranno le buste e pare che l’unica offerta sia quella della Cooperativa Anteo.

Considerato che
● Coloro che devono usufruire di una Casa di Riposo lo fanno perché non hanno alternative, per situazione familiare, situazione sanitaria, situazione sociale, hanno bisogni che le famiglie non riescono a soddisfare e non hanno risorse finanziarie tali da potersi permettere una Struttura privata, molto più onerosa di quella pubblica.
● La Casa di riposo “Città di Asti” è stata e deve essere una risposta per la popolazione anziana più fragile e non in grado di corrispondere a esose tariffe dei privati.
● Che nel Progetto di Coop. Anteo pare non esserci una garanzia per gli ospiti più indigenti
● Che nel capitolato si fa cenno a strumenti valutativi su aumenti delle tariffe da parte dell’Amministrazione della Casa di Riposo “Eventuali modifiche tariffarie, al di fuori di quanto previsto dagli atti della procedura di aggiudicazione, e di quanto sopra indicato, dovranno essere preventivamente comunicati all’Amministrazione della Casa di Riposo della Città di Asti la quale, per il tramite dei propri organi amministrativi, anche con l’ausilio di esperti nel settore, se ritenuto necessario, dovrà valutare, sulla base di dettagliata documentazione tecnico/amministrativa, che non risultino incrementi tariffari non giustificabili.
● Abbiamo constatato in questi ultimi mesi di pandemia che “pubblico è bello e necessario”, per cui deve essere ben amministrato, gestito, valorizzato.
● Il personale dipendente deve essere formato e soprattutto pagato e deve lavorare in sicurezza.
● Gli ospiti devono poter contare su attenzioni personali, infermieristiche, mediche, psicologiche all’altezza di un paese civile e dove i più fragili sono più considerati degli altri.
● La struttura, centrale per la Città, può ospitare soluzioni moderne di cohousing dove anche gli anziani parzialmente autosufficienti e più abbienti possono trovare protezione e una vita serena e protetta.
● Sul territorio della Provincia di Asti si ha un solo Hospice a Nizza Monferrato, con grande disagio per tutti i famigliari dei malati che vivono da Asti al nord astigiano. La Casa di Riposo Città di Asti potrebbe tranquillamente ospitare un secondo Hospice ed alleviare questi disagi.
● Che il personale della Casa di riposo “Città di Asti” consta in 140 persone a tempo indeterminato e tale potenziale si è già fortemente indebolito sia in termini di professionalità (molti storici dipendenti hanno preferito andare altrove) che a livello numerico
● Che a tali operatori si devono aggiungere 30 dipendenti della “Città di Asti” a tempo determinato
● Che vi sono poi 30 operatori (cucina, lavanderia e pulizie) dipendenti di altre cooperative
● Che vi sono dubbi sui livelli salariali, soprattutto sui dipendenti con limitazioni fisiche
● Che emergono dubbi sulla garanzia occupazionali dei tempi determinati e dei dipendenti che gestiscono servizi per terzi
● Che tali lavoratori devono avere certezze per il proprio futuro in termini di occupazione, reddito, tutele.
● Che il contratto delle cooperative ha livelli retributivi più bassi degli attuali livelli retributivi e che un servizio di eccellenza deve basarsi su operatori soddisfatti delle tutele e delle retribuzioni
● A luglio 2020 la CGIL , CISL e UIL avevano avanzato una proposta indirizzata a Comune, Prefettura, Provincia, Regione, Enti finanziari del territorio che auspicava una rete tra ATC, ASP, ASL, UPO, CASA DI RIPOSO che indicava: -mission, -sviluppo, -organizzazione sia dell’ente che degli spazi. Tale proposta mirava a salvaguardare la natura pubblica della Casa di Riposo “Città di Asti”

Interroghiamo per sapere:
● E’ stata amministrata bene in tutti questi anni, visti i debiti che si sono accumulati e il sotto-utilizzo degli ampi spazi a disposizione dell’Ente?
● Sono state messe in campo tutte le misure progettuali per migliorare servizio e la struttura?
● Si è fatto tutto il possibile o almeno l’indispensabile per avere accesso a misure che permettevano di usufruire di contributi per le fasce più indigenti di chi era o è ospitato?
● Perché l’Organo di Amministrazione ed il Comune di Asti non sono stati in grado di valorizzare sia la Struttura, sia il Personale.
● Perchè in qualche misura Fondazione e Banca del territorio non siano interessate a salvaguardare nel suo ruolo di bene comune la IPAB più importante del territorio e darne una svolta moderna e al passo con la fase storica che stiamo vivendo, in cui occorre reinventare un nuovo modo di assistere e occuparsi di chi ha contribuito al benessere del nostro territorio, come gli ospiti della struttura.
● C’è da parte della Fondazione Cassa di Risparmio, Asl di Asti, Comune di Asti e Provincia di Asti la volontà di valorizzare questo prezioso bene comune che è la Casa di Riposo Città di Asti, per farne una struttura pubblica fiore all’occhiello della nostra comunità , senza disperdere competenze di personale, senza danneggiare gli ospiti presenti, senza far perdere alla Città e al suo Territorio una opportunità di modernizzazione e innovazione nel socio-sanitario, in un tempo dove la medicina di prossimità, la cura delle fragilità e cronicità, l’attenzione alla sicurezza del lavoro è
diventata una priorità per tutti i cittadini?
● Quale sicurezza lavorativa e contrattuale avranno gli operatori della Casa di Riposo “Città di Asti”?
● Quali sicurezze per il personale a tempo determinato o non direttamente dipendente dalla Casa di Riposo “Città di Asti”?
● Quali contratti saranno applicati ai lavoratori e con quali tutele?
● Cosa succederà degli attuali e futuri ospiti e quale sarà la platea di persone a cui si rivolgeranno i prossimi gestori, considerato che a quanto ci è dato sapere avranno un contratto della durata di sessanta anni?
● Quale modello di tutela degli anziani, cronici, dementi, disabili, che sono e saranno ospitati in queste strutture, vuole darsi la Provincia di Asti e la Regione Piemonte?
● Come potranno pagare rette che, sicuramente saranno più elevate delle attuali? Che ne sarà degli indigenti ospiti della attuale struttura?
● Nel caso l’organo di amministrazione valuti aumenti incongrui nelle rette, che possibilità di operare avrà la Casa di Riposo Città di asti e il Comune. Di quali strumenti tecnici si è dotata?
● Se esistono e a cosa sono dovuti contenziosi economici e non tra la C. d. R “Città di Asti” e il Comune
● Da cosa dipende che non traspaiono garanzie per i meno abbienti? Tali garanzie sono state inserite nel Bando?
● Che parte resterà alla parte pubblica della Casa di Riposo? Sarà una Azienda pubblica di servizi alla persona o sparirà?
● Quali sono le decisioni che la nuova Gestione condividerà con l’Ente Locale di riferimento, con la Provincia, con la Asl AT, circa convenzioni, Hospice, reparti protetti, Centro Diurno, ecc?
● Chi si accollerà i debiti attuali che superano i 4 milioni di euro? Basterà il canone concordato per pagare questo debito o dovrà intervenire qualcun altro, Banca, Ente Locale, ecc?
● Se è vero che vi è stato un contenzioso tra Comune e Città di Asti rispetto a un importo relativo alla tassa rifiuti che la Casa di riposo “Città di Asti “ ritiene di aver pagato in più e se tale contenzioso è stato sanato. Se si a quanto ammonta tale importo? Tale contenzioso è stato risolto?
● Quali ostacoli non hanno permesso di attuare il piano richiesto, indicato dai sindacati nel luglio 2020?

Mario Malandrone
AMBIENTE ASTI-LA CITTA’ AI CITTADINI