“Non un passo indietro” ad Asti il flash mob contro l’omobitransofobia fotogallery

Agedo e Asti Pride in piazza San Secondo per chiedere l'approvazione del Ddl Zan

“Non un passo indietro”. Questo il grido di chi oggi, nella giornata internazionale contro l’omobitransofobia, era in Piazza San Secondo a richiedere a gran voce l’approvazione del Ddl Zan.
Il flash mob, organizzato da Asti Pride e Agedo, ha visto anche la presenza di Amnesty Asti e si è svolto nel pieno rispetto delle normative covid.

Nel corso della manifestazione sono intervenuti Oriella Bolla di Agedo, Chiara Dalla Longa, Patrizio Onori e Vittoria Briccarello di Asti Pride.

Frasi come <se avessi figli gay li brucerei nel forno>, <la famiglia è solo quella con i figli> non sono l’emblema della libertà di espressione che qualcuno in malafede crede sia in pericolo con questo ddl. Sono anzi semi di odio piantati sulla terra della violenza. Semi avvelenati che quando germogliano rendono i volti di tante persone così come li vedete oggi.” commenta Patrizio Onori, vice presidente di Asti Pride.

Fino a quindici anni fa la comunità LGBT era invisibile, man mano che è cresciuta la visibilità sono cresciute anche le discriminazioni e le violenze nei confronti della comunità. Io appartengo alla generazione di donne che hanno contribuito a far nascere la consapevolezza femminista, oggi le donne sono attaccate, discriminate, vittime di violenze. Sono sempre più numerose le voci di chi ci vorrebbe relegate a ruoli di mogli, madri, custodi del focolare. C’è chi fuori e dentro il parlamento vuole portare avanti una politica misogina, patriarcale e omotransfobica, noi genitori Agedo siamo pienamente consapevoli che con l’approvazione del ddl Zan non smetteranno le violenze, ma siamo anche consapevoli che questa è una legge che ci consentirà di affrontare nel paese delle politiche di approvazione culturale e una politica che si occupi veramente di questioni che da anni sono in attesa di essere discusse. Il tempo è scaduto e non accetteremo modifiche, non faremo un solo passo indietro” ha dichiarato Oriella Bolla di Agedo.

Vittoria Briccarello, presidente di Asti Pride, ha portato invece le parole di Francesca Rosso: “Francesca è un’amica, una giurista che non è in piazza oggi per motivi logistici ma che ha voluto comunque far sentire la sua voce, queste parole non parlano di omofobia, bifobia o transfobia, parlano di abilismo (la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità”. Prendere in considerazione l’abilismo ha permesso di creare un Ddl intersezonale, un Ddl che unisce le minoranze. – ha affermato VittoriaLeggo le parole di Francesca Rosso: <Mi presento, mi chiamo Francesca, sono una giurista e sono una persona disabile. Definirmi persona disabile e non persona con disabilità è una scelta che mi permette di riappropriarmi della mia identità sociale di persona appartenente ad una minoranza discriminata per una caratteristica del suo essere. Definirmi giurista invece mi consente di chiarire che non intendo lanciare nessun’invettiva bensì limitarmi a osservare come le vicende parlamentari di questo Ddl rivelino molto nell’approccio ad esso. Oggi prendo parola come persona disabile per chiarire che l’abilismo non è solo un’altra medaglietta da appuntare sul petto di coloro che si ergono a paladini e paladine della lotta all’oppressione. Si tratta di una cosa seria, al pari di tutte le discriminazioni”.