Lorenzo Fornaca, ‘Architetto di libri’ innamorato del Monferrato

Se n’è andato Lorenzo Fornaca, editore innamorato del Monferrato e del Piemonte

Se n’è andato sabato sera, in punta di piedi, Lorenzo Fornaca. Editore astigiano, con profonde radici (la moglie è di Fubine) ed un passato anche sportivo nel Monferrato (aveva giocato a calcio nell’Ozzano). Il suo cuore non ha retto, ‘dopo anni di lotta contro il suo male’ come ha scritto la figlia Sabina sul suo profilo Facebook. Non soltanto Asti, ma anche il Monferrato ed il Piemonte perdono un loro figlio. Appassionato di storia e di arte, come editore aveva promosso tante iniziative. Personalmente lo conobbi nella prima metà degli anni Novanta quando presentò a Casale Monferrato l’idea di quello che sarebbe diventato il primo volume di ‘Monferrato tra Po e Tanaro’ scritto da Aldo di Ricaldone ma ‘confezionato’ nei particolari dallo stesso Fornaca, titolare della Sedico, la sua editrice. Con lui ho avuto tantissimi colloqui, personali e telefonici, ed entrambi logorroici spesso eccedevamo i limiti sino a quando erano le mogli a richiamarci sulla terra e a mettere fine alla conversazione. Più che editore gli piaceva essere definito ‘Architetto di libri’ per la cura che metteva nella loro realizzazione. Tra i molti, oltre ai due volumi del di Ricaldone, era particolarmente orgoglioso di ‘Monferrato splendido patrimonio’ che aveva avuto tanti contributi importanti nella realizzazione. Ma Lorenzo era anche un venditore infaticabile: lo trovavi davvero ovunque, anche a Biella mentre stava portando i volumi dei Castelli della Provincia, come in tutto il territorio regionale. Di lui i ricordi di questi anni sono tanti, dalla rievocazione della strage fatta dagli spagnoli a Casorzo nel diciassettesimo secolo, dove aveva scordato gli appunti ma era stato altrettanto efficiente a parlando a braccio, ad un viaggio a Mantova per preparare una presentazione libraria sul Monferrato (ero con lui come allora presidente dell’associazione Progetto Gonzaga) ad una cena al Bator di Casorzo dove mia moglie ed io fummo suoi ospiti per una gradevolissima cena.
Ciao Lorenzo. Ed ora che il Monferrato tutto non ti dimentichi e che ricambi con un ricordo imperituro l’amore che Tu gli hai dato sempre disinteressatamente.

Massimo Iaretti