Futuro del vino, vino del futuro, Filippo Mobrici:”La sostenibilità dev’essere totale”

Il mondo del vino in fermento come il mosto. Fra previsioni di consumo e spinta sostenibile, il comparto enoico italiano registra tendenze differenti.

Lo scenario del futuro può essere positivo, ma le criticità legate all’emergenza sanitaria rendono le previsioni incerte o nebulose. La prospettiva comune di una viticoltura compatibile a livelli ambientali e economici deve fare i conti con le questioni concrete del lavoro e del reddito degli operatori, unico vero motore del sistema produttivo. “Siamo contenti che stia crescendo l’attenzione della politica nei riguardi del comparto agricolo e vitivinicolo, come dimostrano le ultime proposte di legge e le implicazioni del Pnrr – dichiara Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – Ora ci aspettiamo azioni concrete e un ascolto più continuativo da parte di tutte le istituzioni”.

Da una recente nota pubblicata da Coldiretti, l’agricoltura italiana balza ai primi posti europei in materia di green e sostenibilità, alveo nel quale si colloca il progetto Noviagri voluto dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, dedicato alla realizzazione di un macchinario per la viticoltura mirato a limitare la dispersione di prodotto fitosanitario nell’ambiente.

“La sostenibilità dev’essere certamente ecologica e industriale, ma anche economica e del lavoro – continua Mobrici – Il nostro comparto di riferimento, così centrale per l’economia italiana, deve assicurare prima di tutto il giusto reddito ai suoi lavoratori attraverso interventi politici che valorizzino l’eccellenza delle nostre produzioni e, per questo stesso motivo, disincentivino il lavoro nero”.

Diffusa in queste settimane la nota di Confagricoltura che evidenzia il crescente ritorno al lavoro nei campi e in vigna, fra giovani e meno giovani costretti a nuove occupazioni dopo la chiusura delle attività, spesso in altri settori. Una questione che apre nuovi scenari anche nel mercato immobiliare relativo alle zone rurali, per molto tempo paralizzato a vantaggio dell’urbanizzazione: “Da tempo, nel Monferrato, registriamo un incremento dell’imprenditoria giovanile legata al vino. Un altro punto al quale dobbiamo guardare con fiducia” aggiunge Mobrici.