Lettere al direttore

Disparità di genere nelle nomine, la lettera della Consigliera di Parità del Piemonte agli Organi della Regione

Riceviamo e pubblichiamo le determinazioni assunte dalla Consigliera di Parità della Regione Piemonte in merito alla grave disparità di genere nelle nomine effettuate da Regione Piemonte negli Enti e nelle Società Partecipate, come dalla nota di seguito riportata, inviata Al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, Al Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Stefano Allasia, Ai Capigruppo del Consiglio Regionale del Piemonte e per conoscenza al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, alla Ministra Mariastella Gelmini, alla Ministra Elena Bonetti e al Ministro Andrea Orlando.


La sottoscritta Consigliera di Parità della Regione Piemonte, con riferimento alla grave disparità di genere nelle nomine in oggetto, di Regione Piemonte, comunica di aver assunto le relative determinazioni in merito, come motivate ed esplicitate nella nota di seguito riportata (clicca qui per la lettera originale—->>> prot.366-6-5-21LETTERA_Organi_Regione_Piemonte

Oggetto: Grave disparità di genere nelle nomine effettuate da Regione Piemonte negli Enti e nelle Società Partecipate, appresa dagli organi di stampa. Richiesta dei dati e dei relativi provvedimenti inerenti le procedure di nomina regionale svolte nel corso di questo mandato dalla Giunta e dal Consiglio Regionale. Richiesta di interventi, di azioni e di politiche pubbliche di genere di Regione Piemonte necessarie alla effettività del principio di uguaglianza sostanziale senza distinzione di sesso e del principio di rappresentanza paritaria per il conseguente superamento del grave divario di genere. Richiesta di incontro urgente.

La sottoscritta Consigliera di Parità Regionale del Piemonte,
in ossequio alle Funzioni pubbliche e istituzionali rivestite ed in particolare alla Costituzione della Repubblica Italiana, dei suoi principi e valori, nonché agli obblighi di osservanza che la stessa Carta pone a carico della Pubblica Amministrazione e delle Istituzioni Pubbliche,
appreso l’ampio servizio giornalistico riportato dal CORRIERE DELLA SERA del 20 marzo 2021 in CORRIERE TORINO- Primo piano-Politica e Società alle pagine 2 e 3, articolato dai seguenti titoli: “Solo nove donne su 83 nomine e in Enti di importanza minore”- “la Parola Parità di genere” – “Le decisioni della nuova Giunta regionale: solo due nomine su 23” – “Il Consiglio sceglie al femminile in sette casi su sessanta”,
considerata la lettera sullo stesso argomento, inviata in data 27 aprile u.s. da 13 associazioni femminili al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, all’Assessore alle Partecipate della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, alla Consigliera di Parità della Regione Piemonte Anna Mantini, alla Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Torino Michela Quagliano,
esprime, di fronte all’evidente “sessismo” nelle nomine effettuate da Regione Piemonte in poco più di un anno, come riscontrato dai dati riportati dalla suindicata testata giornalistica, la più ferma disapprovazione per i profili di rispettiva competenza e responsabilità all’operato degli Organi Politici di Governo del Piemonte e dell’Apparato Burocratico – Dirigenziale Regionale preposto.

Ritiene irragionevole ed ingiustificabile che nella nostra Regione Piemonte:
– le donne non vedano riconosciuto il diritto di rappresentanza al pari degli uomini;
– risultino essere trascurati i diritti, le competenze, i talenti e le capacità delle donne;
– risultino essere mancate ogni utile e necessaria attenzione e azione pubblica per il doveroso perseguimento della Parità sostanziale di genere, dell’uguaglianza senza distinzione di sesso e per la prescritta rimozione delle cause correlate alle effettuate nomine disparitarie e discriminatorie, che non rispecchiano il rapporto numerico con la composizione della popolazione ripartita per sesso della Regione medesima;
– risultino non essere state individuate e messe in campo concrete misure idonee ed efficaci alla rimozione degli ostacoli al perseguimento della piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica;
– la circostanza correlata alla reiterata disapplicazione dei principi di nomina paritaria nei molteplici procedimenti di nomina de quibus, risulti poter essere qualificata quale prassi discriminatoria;
– risultino non essere state ricercate o ricercate in modo non appropriato le competenze e le professionalità femminili esistenti, anche attraverso l’incentivazione alla presentazione delle candidature femminili (non vi è dubbio che, a tal fine, le donne possano essere disincentivate, ormai a ragione, sulla base delle molteplici e smisuratamente prevalenti nomine maschili ripetutamente effettuate), mediante idonee modalità di capillare diffusione dei relativi avvisi di nomina e di riapertura dei termini, nella fattispecie di ridotte candidature femminili presentate rispetto a quelle maschili;
– l’uguaglianza senza discriminazione di sesso e la parità di genere, essenziali fattori democratici e di sviluppo socio/economico/culturale, non risultino attuate.

Richiama le innumerevoli ulteriori fonti di legge: Internazionali, Unionali Europee, Nazionali, Regionali , lo Statuto (1) ed i Regolamenti di Regione Piemonte e alla luce dei dati delle nomine, appresi dalla richiamata fonte giornalistica, stigmatizza l’approccio procedimentale /provvedimentale e le relative rispettive nomine sessiste, effettuate nella mancanza della necessaria valutazione dell’impatto di genere (ex ante ed ex post) e gravemente lesive del principio di partecipazione paritaria essenziale per una compiuta democrazia nella nostra Regione Piemonte.

Osserva peraltro, che a livello globale il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e della emancipazione femminile rappresenta uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che le Nazioni Unite si sono impegnate a raggiungere entro il 2030.
Evidenzia come il buon andamento e l’imparzialità, unitamente alla trasparenza e alla legalità, siano principi fondamentali Costituzionali da cui le azioni e le politiche pubbliche non possono discostarsi e si aspetta che Regione Piemonte dia immediata prova di cambiamento nel rispetto degli stessi principi Ordinamentali.

Chiede di conoscere per debita trasparenza e in riferimento a ciascuna nomina effettuata, i criteri stabiliti, i /le candidati /e partecipanti e le competenze possedute, i provvedimenti di nomina con le motivazioni di fatto e di diritto, richiamando l’attenzione sull’opportunità di valutare il ricorrere dei presupposti, per addivenire alla revoca in autotutela o all’ annullamento delle effettuate nomine sessiste, al fine di poter recuperare l’enorme divario di genere in ossequio ai principi di rappresentanza paritaria e di non discriminazione, statuiti dalla Costituzione e dalle disposizioni di legge, Statutarie e Regolamentari del Piemonte, vigenti.

Evidenzia come, in ossequio al dettato Statutario(1) Regione Piemonte sia tenuta a mettere in campo, le azioni e politiche pubbliche (art 13 dello Statuto) omissis “per rimuovere con apposite leggi e provvedimenti, ogni ostacolo che impedisce la piena parità nella vita sociale, politica, culturale ed economica.2. La legge assicura uguali condizioni di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive nonché negli enti, negli organi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta regionale.“ e sia tenuta (2) (3)(4) (5)(6) ad individuare le necessarie urgenti azioni positive mirate a garantire la parità di genere in ogni azione e politica pubblica, nessuna esclusa, ed in particolare in quelle sottese alle nomine negli enti, istituzioni, organi, organismi, società controllate, partecipate ecc ecc, cosicché la stessa Parità di genere sia legittimamente concretamente attuata.

In attesa dei dati suddetti, chiede un cortese urgente incontro con gli Organi regionali in indirizzo e, grata per il positivo riscontro e la peculiare attenzione alle problematiche rilevate, porge i più cordiali saluti

Avv. Anna Mantini