Dalla Regione Piemonte 40 milioni di euro per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità

Sono 40 i milioni di euro riservati esclusivamente all’inclusione lavorativa per le persone con disabilità.

La delibera di giunta, approvata a fine aprile, porta il nome dell’assessore al lavoro e istruzione Elena Chiorino. “Un intervento assolutamente necessario: il primo strumento di inclusione per una persona con disabilità è proprio il lavoro – ha sottolineato l’assessore biellese – in Italia il diritto al lavoro delle persone con disabilità, disciplinato dalla L. 68/1999, viene messo in pratica attraverso servizi di collocamento mirato, nel rispetto delle abilità e attitudini delle persone. In un contesto segnato da emergenze sociali costanti e dal perdurare delle difficoltà di un inserimento lavorativo stabile per le fasce di popolazione più svantaggiate era urgente attivare provvedimenti per sopperire alla contrazione della domanda di lavoro e creare nuove opportunità di occupazione per i target più deboli”.

Sono 52.241 gli iscritti alle “liste speciali” con una netta prevalenza di invalidi civili (96%): tra le patologie prevalgono i disabili fisici cui seguono le disabilità di tipo psichico e sensoriale. Sul fronte della offerta di lavoro, le aziende che hanno presentato il prospetto, al 31 gennaio 2021, sono state 9.767. La risposta più efficace non poteva che essere, appunto, una progettazione integrata tra politiche economiche sociali e welfare. Il piano sarà finanziato sia con risorse del bilancio regionale sia del prossimo POR FSE 2021-2027, in sinergia con altri strumenti regionali e nazionali dedicati alle politiche di sostegno verso soggetti con disabilità.

Il progetto vedrà la sinergia tra Regione Piemonte e Agenzia Piemonte Lavoro attraverso i Centri per l’Impiego che operano sul territorio. L’obiettivo sarà garantire l’accesso, la permanenza e la qualificazione dell’occupazione delle persone con disabilità attraverso interventi mirati all’inserimento o re-inserimento al lavoro, al mantenimento lavorativo, all’inclusione sociale; non mancheranno percorsi orientativi e formativi di raccordo scuola/lavoro e di incentivo oltre che di supporto alle imprese nell’inserimento di persone fragili. Fondamentale sarà la sinergia con il mondo della scuola e dell’università:“Considerata la particolare difficoltà nella fase di transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro – ha sottolineato Elena Chiorino – saranno promossi degli interventi in stretta collaborazione con il mondo della scuola e della formazione, per accompagnare i giovani in questa fase di passaggio. Già a partire dalle classi superiori del 3°, 4° e 5° anno saranno organizzati dei percorsi mirati e personalizzati, sia all’interno degli strumenti di programmazione già esistenti, sia eventualmente attraverso la creazione di nuove misure ad hoc.”

Alla luce degli indirizzi nazionali e di uno sviluppo integrato delle competenze, sarà data particolare attenzione al rafforzamento delle competenze digitali, più che mai necessario sia per l’inserimento lavorativo sia per un’adeguata possibilità di fruizione dei diritti sociali che sempre più richiedono conoscenze informatiche, oltre che delle possibilità di miglioramento della propria vita privata. Saranno utilizzati dei Buoni Servizi Lavoro, già utilizzato nel corso della precedente programmazione, oppure dei tirocini da parte dei Centri per l’Impiego oltre a misure di sostegno per le imprese con interventi formativi ad hoc. Tutti i progetti dovranno concludersi con un esito occupazionale, sia esso un percorso di alternanza scuola lavoro, di impresa formativa o di impresa simulata, oppure un inserimento lavorativo vero e proprio attraverso un contratto stabile oppure un tirocinio per favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro.