Asti, Mario Malandrone: “Bosco dei Partigiani in pessimo stato: bene pubblico da ristrutturare”

Il Bosco dei Partigiani, già Bosco del Littorio, risale al 1930 ed è insieme al Parco della Resistenza risalente al 1875, uno dei due parchi storici di Asti. Si tratta di un patrimonio ambientale, storico, paesaggistico e culturale.

Proprio questo parco è al centro di un’interpellanza a firma del consigliere di minoranza Mario Malandrone (Ambiente Asti) che evidenzia da un lato le problematiche e il degrado in cui versa e dall’altro le prospettive di rilancio.

“Il Bosco dei Partigiani – si legge nell’interpellanza rivolta all’Amministrazione – è addossato ad un tratto dell’antica cinta muraria della città e questo tratto risulta in pessime condizioni di manutenzione con evidenti cadute di materiale laterizio e crescita di vegetazione spontanea, anche arborea, tra i mattoni.  La stessa zona risulta interdetta al pubblico, ormai da anni, a causa della pericolosità delle stesse mura.  Si evidenzia il pessimo stato in cui versa il parco sia dal punto di vista della vegetazione spontanea ed infestante su alberi e strutture, (siepi da potare, alberi abbattuti e non sostituiti, sottobosco ridotto a sterpaglia) sia da quello delle strutture ed attrezzature che lo compongono (piattaforma per il gioco del basket senza canestro e recinzione da riparare completamente ricoperta da vegetazione infestante, panchine mancanti o rovinate, area ludica sporca ed imbrattata, staccionate in legno a protezione delle rive rotte e/o inesistenti) oltre a camminamenti spontanei che hanno rovinano l’originale pendio delle zone scoscese”.

Malandrone “ritenuto che un bene pubblico meriti la giusta attenzione e manutenzione oltre a poter essere fruibile dai cittadini in piena sicurezza” si chiede: se l’Amministrazione conosce le effettive condizioni del tratto di mura interessato e cioè quale sia il suo attuale stato strutturale e di conservazione relativamente ad un reale pericolo di crollo che interesserebbe, non soltanto il parco, ma anche le costruzioni sovrastanti con conseguenze drammatiche; se e quali misure si intendono adottare per ridare ai cittadini la piena fruizione del Parco mettendo in sicurezza l’area attraverso il consolidamento strutturale delle mura; se e quali misure si intendono adottare al fine di ripristinare il patrimonio arboreo ed arbustivo eliminato e mantenere decorosamente il sottobosco, le essenze arbustive e da siepe e le aree prative; se e quali misure si intendono adottare per ripristinare le staccionate in legno e le panchine mancanti o danneggiate come pure la bacheca esplicativa.

Infine Malandrone si chiede se non sia possibile, “previa idonea perizia tecnica strutturale, inserire il restauro delle mura e la loro messa in sicurezza, nonché la ristrutturazione di tutto il parco, sia dal punto di vista vegetazionale sia da quello delle infrastrutture, all’interno del Recovery fund”.

Di seguito alcune fotografie del parco

bosco partigiani
bosco partigiani
bosco partigiani