Asti, la minoranza: “E… state lontani dalle periferie”

Riceviamo e pubblichiamo


Riparte la programmazione culturale in città, con solenne presentazione nel verde cortile di Palazzo Mazzola.
Sarà certamente il poco verde che vedremo nella rassegna che, come avevamo previsto, si terrà prevalentemente in centro città e nelle solite location a cui questa amministrazione ci ha abituato. Nell’ultima estate di amministrazione di questa giunta possiamo contare sulle dita di una mano le iniziative culturali portate fuori dal centro cittadino, dati oggettivi. Il sindaco Rasero può tranquillamente dire agli abitanti delle periferie della città e delle frazioni, che la cultura non è un investimento per loro, che possono tranquillamente prendere l’auto e raggiungere il centro se vogliono assistere ad uno spettacolo.
Questa è scarsa visione del territorio e del valore delle iniziative culturali.

In questo periodo di forti cambiamenti e di solitudine, creare occasioni per uscire dalla propria casa, e nel rispetto del distanziamento, ritrovare la voglia di incontrarsi e di assistere ad uno spettacolo nell’ambito del proprio quartiere o frazione soprattutto con riguardo a coloro che non hanno la possibilità di muoversi verso il centro per potere godere delle iniziative culturali riteniamo sia utile e necessario. L’idea di una cultura diffusa quale motore di connessioni, crescita e socialità in questo particolare momento non può non essere considerata.
Non ci stupiamo che le idee proposte dalla minoranza non siano state neppure presa in considerazione. Troppa fatica proporre spazi all’aperto in piazze o cortili su tutto il territorio del Comune destinandoli ad iniziative culturali utili ad incentivare anche il turismo ed il commercio, l’amministrazione ha preferito la soluzione più facile. Un’altra occasione persa.

Salta Asti Musica, eccellenza per il territorio, ma, al parco Lungo Tanaro qualche nota la sentiremo. Per una serata sola, ovviamente, non pensando ai tanti gruppi locali, anche giovani, che sarebbero stati ben lieti di essere coinvolti e che avrebbero volentieri aiutato a progettare l’estate che sta arrivando.
Salta per il secondo anno anche la rassegna “Oltre il palco”, di cui, forse, l’amministrazione non si ricorda, privando di uno spazio le compagnie teatrali amatoriali, così importanti per il nostro territorio, per tradizione e produzioni. Dopo anni di lavoro per far crescere la rassegna, non si è ancora compreso fino in fondo il ruolo importante che possono avere queste compagnie per arricchire la programmazione culturale annuale della città.

Una nota positiva la segnaliamo: aver cercato di recuperare spettacoli di cartellone cancellati nell’anno a causa della pandemia. Certamente un messaggio importante per il mondo dell’arte. Un messaggio di rispetto verso il loro lavoro e il valore delle produzioni.
Dovrebbe essere la normalità per una amministrazione riservare spazi agli artisti locali, per mettere in movimento il nostro patrimonio di eccellenze che in questi mesi hanno sofferto le chiusure per la pandemia. Ma non dovrebbe essere solo una operazione “Culturale e sociale” estemporanea con “incasso a prezzo popolare che andrà interamente agli artisti”. Gli artisti locali dovrebbero essere gli interlocutori naturali per delineare le priorità culturali della nostra città, rendendola 365 giorni all’anno lo spazio aperto per iniziative e per laboratori di produzione.

La pandemia purtroppo non ha fatto altro che accentuare la già scarsa visione culturale del Sindaco Rasero e della sua amministrazione.
C’è tanto da fare per migliorare e per mettere in rete le eccellenze sul territorio, ma ormai, per Maurizio Rasero, a fine mandato, è tardi.

I consiglieri di minoranza
Luciano Sutera Sardo, Mario Malandrone, Angela Quaglia, Giuseppe Dolce, Maria Ferlisi, Giorgio Spata, Massimo Cerruti, Mauro Bosia, Davide Giargia, Michele Anselmo, Martina Veneto