22 progetti per 7 linee strategiche, così l’Astigiano progetta il suo futuro

Uno strumento per definire i progetti di programmazione nei prossimi 15-20 anni.

E’ stato presentato ieri all’ UNIASTISS il “Piano strategico per lo sviluppo territoriale della provincia di Asti”, ovvero le linee guida sulle quali si muoveranno le politiche di sviluppo del territorio nel prossimo futuro. “Un atto di responsabilità verso il futuro e di amore verso la propria terra” come ha affermato il presidente Mario Sacco.

Il lavoro, risultato della concertazione di diversi tavoli di discussione, è stato illustrato dal responsabile scientifico, il professor Giulio Mondini, che guidava il team composto da Marta Bottero, Vanessa Asumma e Giulia Datola. Nel gruppo anche il dottor Giorgio Calabrese.

“L’ elaborazione del progetto – ha affermato Mondini – è stata effettuata tramite lo sviluppo della analisi SWOT, tecnica di analisi e valutazione dei punti di forza e debolezza oltre che delle opportunità per i vari progetti che sono stati discussi nei vari tavoli tematici. I risultati sono stati poi integrati nei tre pilastri della sostenibilità che hanno animato il nostro lavoro: la responsabilità sociale, la responsabilità ambientale e la responsabilità economica”.

Il piano strategico ha portato alla definizione di sette linee con altrettante idee di progetto. Nella prima linea di intervento si vogliono attivare politiche attive per un territorio responsabile e resiliente: tra queste, la gestione delle acque meteoriche nelle aree collinari, la realizzazione di nuove infrastrutture relative al servizio idrico integrato e messa in sicurezza di quelle esistenti, la messa in sicurezza delle strutture scolastiche e la gestione dei rifiuti e la produzione di energia rinnovabile.

Il secondo punto di azione riguarda i progetti che porteranno a un territorio aperto, integrato e competitivo: in questo intervento sono state definite azioni per il potenziamento, il recupero e l’ammodernamento di infrastrutture per un trasporto multimodale e sostenibile, il potenziamento della copertura internet sul territorio astigiano e la realizzazione di strutture e piattaforme per la logistica. Terzo punto di intervento le azioni per un territorio multiculturale, inclusivo e coeso: in questo campo sono state proposte azioni per la conservazione, la valorizzazione e la gestione del patrimonio culturale nonché la realizzazione del museo degli arazzi. Particolare attenzione alla cura e al benessere con le politiche sanitarie che ne conseguono. Tra queste la realizzazione delle case di comunità, la riqualificazione di strutture ospedaliere e il potenziamento della telemedicina, la formazione continua personale per la cura del benessere e la promozione di forme di turismo sostenibile e del benessere.

Per quanto riguarda la digitalizzazione sono previsti interventi nella pubblica amministrazione, la realizzazione di una piattaforma digitale dei musei e la creazione di una scuola digitale per le nuove generazioni digitali.

Molti interventi previsti anche per la ricerca e l’innovazione: il progetto intende creare un polo dell’enologia e dell’enomeccanica, la promozione delle comunità energetiche pubbliche e private e il riuso adattativo del patrimonio edilizio dismesso.

Ultimo punto riguarda le politiche paesaggistiche con la realizzazione della ferrovia dell’Unesco, la valorizzazione del paesaggio attraverso i musei diffusi a cielo aperto e un osservatorio per monitorare il territorio in collaborazione con l’osservatorio del paesaggio.

“L’università di Asti è un ottimo esempio di quello che è stato costruito grazie al lavoro di squadra dei diversi enti coinvolti – questo il commento del sindaco Maurizio Rasero – in questo progetto c’è l’impegno di oltre 70 stakeholder coinvolti: un risultato impressionante mai raggiunto sul nostro territorio”.

Il tavolo, presieduto dal professor Mondini, tornerà a riunirsi il prossimo 5 maggio.

Di seguito il documento integrale del –-> Piano strategico per lo sviluppo territoriale della provincia di Asti