Zona rossa, Confartigianato Asti: “Riaprire acconciatori e centri estetici contro chi lavora in nero”

Quasi 50mila firme per far riaprire acconciatori e centri estetici nelle zone rosse, bloccare le attività  abusive e garantire la sicurezza dei cittadini.

Le hanno raccolte Cna, Confartigianato, Casartigiani con una petizione on line lanciata il 31 marzo. E oggi i presidenti delle tre Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, della Salute Roberto Speranza, degli Affari Regionali e Autonomie Mariastella Gelmini nella quale ribadiscono la richiesta di consentire la riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica nelle zone rosse.

“Le imprese del settore – scrivono il presidente di Confartigianato Marco Granelli, di Cna Daniele Vaccarino e di Casartigiani Giacomo Basso – hanno accolto con grande senso di responsabilità i rigorosi protocolli igienico-sanitari, rispondendo con diligenza e rigore alle indicazioni del Governo per evitare la diffusione del virus e hanno organizzato le attività su appuntamento in modo da non generare assembramenti. Non è un caso quindi che non vi siano state in questi mesi evidenze di contagi all’interno dei saloni e dei centri estetici, ove è stata sempre garantita la massima sicurezza per operatori e clienti”.

“La sospensione delle attività – sottolinea Roberto Dellavalle presidente Confartigianato Asti – oltre a creare un danno economico insostenibile per le imprese del settore, ha favorito la rischiosa ed ormai ingestibile proliferazione dell’offerta irregolare, incentivando di fatto l’erogazione di servizi a domicilio, in assenza dei più comuni requisiti igienico-sanitari dettati dalle normative di settore e delle misure anti-contagio previste per lo svolgimento di tali attività”.

Intervenire con urgenza prevedendo la riapertura delle attività di acconciatura e di estetica nelle zone rosse per evitare il protrarsi della situazione di pericolo per i cittadini: questa la richiesta congiunta di Confartigianato, Cna, Casartigiani al Governo.