Un anno fa moriva Luis Sepulveda: “Ricordiamo la sua storia e le sue opere ai nostri studenti”

Riceviamo e pubblichiamo.


Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione del 1° anniversario della morte di Luis Sepulveda intende commemorare lo scrittore che più di tutti si è battuto per i Diritti Umani e ha dedicato la sua vita alla lotta per la libertà.

Un anno fa Luis Sepulveda, dopo mesi di sofferenze, moriva a 70 anni stroncato dal covid 19. Fu un duro colpo per il mondo intero. Lo scrittore che aveva insegnato a volare anche a chi ali non aveva ali, veniva ora divorato senza pietà da un nemico invisibile che non risparmiava nessuno. Lo scrittore cileno di sangue Mapuche da parte di madre e andaluso da parte di padre, dedicò tutta la sua vita agli uomini che più di tutti amava, gli ultimi. Si schierò fin da giovanissimo accanto ai deboli, ai dimenticati, ai popoli indifesi e a tutti coloro che venivano schiacciati dalle ingiustizie e derubati della loro dignità.

Il Lucho, il lottatore figlio del mondo, dopo il golpe del ’73 che cancrenizzò il Cile, fu incarcerato dagli aguzzini di Pinochet e visse tutto l’orrore che un uomo vittima di ingiustizie possa vivere: isolamento nelle fosse, torture, denigrazione costante e sistematica. Fu condannato all’ergastolo, poi a 28 anni di prigione, infine a 8 anni di esilio.
In un processo sommario di un improvvisato tribunale militare in tempo di guerra, fu condannato come traditore della patria, sovversivo, cospiratore e per numerosi altri crimini. Troppi. E troppo orrore per chiunque. E troppo per un cuore buono di poeta.
Fu grazie ad Amnesty International, al quale fu grato per sempre, che ritornò alla vita, dopo due anni e mezzo di prigione. L’orrore l’aveva conosciuto Sepulveda, eppure la sua penna di balsamo che narrava sogni da sognare, cieli sconfinati e mari azzurrissimi, non era stata contaminata laggiù, nel fondo di quel baratro di disumanità che solo le dittature sanno toccare.

Scrisse tanto e scrisse per tutti, perché la vita va narrata a grandi e bambini, ricchi e poveri, vincitori e vinti.
Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Un’idea di Felicità, Le Rose di Atacama, Storie Ribelli, e ancora Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, sono solo alcuni titoli di testi straordinari.
In ogni libro una storia di amore, dolore e libertà. In ogni pagina un pò di sé da donare ai lettori, insieme alla speranza che il mondo sostiene e il mondo dei vinti sostiene un po’ di più.
Tutte le opere dello scrittore cileno sono pregnanti di valori universali e umanitari da preservare incondizionatamente e ai quali convergere per riscoprirci persone migliori e per trovare la forza nelle fasi più difficili del cammino umano.
Sepulveda ha combattuto il Male e i nemici dell’Umanità con la sua scrittura coraggiosa che ha confortato e ha dato speranza al mondo degli sconfitti.

Il CNDDU è sostenitore attivo dell’eccelsa Opera dello scrittore del sud del mondo, è promotore e sostenitore della storia drammatica e straordinaria di un grande uomo che avrebbe potuto subire abbrutimento e fascino del male per tutto il Male che l’ha attraversato, ma che sempre ha scelto il Bene.
Luis Sepulveda, guerriero audace, ha parlato la lingua universale che ogni uomo conosce, la lingua dell’amore e della libertà. E con questa lingua ha prodotto una letteratura fiabesca per bambini, adulti, anziani. Perché un libro può essere conforto, coraggio e speranza per tutti. Anche questo ha insegnato a tutti il locho.
Solitamente promuoviamo iniziative, progetti e percorsi didattici per ricordare eventi e persone che hanno cambiato la storia del mondo.

Per ricordare Luis Sepulveda oggi, a un anno dalla sua scomparsa, abbiamo scelto di sentire con il suo cuore e vedere con i suoi occhi.
Il cuore suo in questo momento avrebbe sentito tutto il dolore che il mondo sta provando per l’ingiustizia di cui è vittima Patrick Zaki. E gli occhi suoi, dopo aver pianto tutte le lacrime, avrebbero visto mille praterie, come quelle che sapeva narrare con la semplicità che solo i grandi uomini possiedono, mille strade di luce, mille sentieri percorribili per restituire la libertà ad un uomo vittima di ingiustizia.
Oggi scegliamo, quindi, di ricordare lo straordinario talento di uno straordinario uomo attraverso la storia di un ragazzo, la storia di Patrick, che lui avrebbe difeso con tutta la forza possibile, la forza che la vita ci dà in dotazione alla nascita.

Ricordiamo Luis oggi ai nostri studenti, la sua storia, la sua Opera, la sua vocazione-missione per i Diritti Umani, e troviamo il coraggio di parlare la sua parola, di riconoscere le ingiustizie per essere, ogni giorno, portatori di Libertà.
L’hashtag commemorativo è #Sepulvedaciinsegnòavolare

prof.ssa Rosa Manco
CNDDU