“Quando una gita cambia la vita”: Faro Astesana presenta su Facebook i borghi della Provincia

Raccontare radici e bellezze di un territorio non può che portare nuovi visitatori, nuovi turisti e anche nuovi residenti. Da qui l’idea di Faro Astesana, Comunità Patrimoniale astigiana, di presentare su Facebook alcuni dei nostri affascinanti borghi: Mombaldone, Portacomaro, Castell’Alfero, Costigliole d’Asti, Scurzolengo, Piovà Massaia, Calosso, Valfenera, Camerano Casasco, Belveglio con Cortiglione, Pino d’Asti, Vigliano d’Asti, Bubbio, Vaglio Serra, Settime e Calamandrana.

Sedici bellissimi borghi per sedici Gite Patrimoniali, definizione mutuata dalle Passeggiate Patrimoniali, strumento principe di comunicazione e coinvolgimento del Consiglio d’Europa sui temi del Patrimonio culturale comune. Da passeggiate a gite, vista l’ampiezza di spazi e pubblico d’interesse di Faro Astesana, il passo era fin troppo breve. Gite online, terminate venerdì scorso con risultati di visibilità ed interesse molto importanti. Nell’ultima settimana abbiamo raccolto oltre 100.000 visualizzazioni a Gita, contro le 65.000 medie delle puntate precedenti. Abbiamo coinvolto 28.000 persone che hanno interagito, chiamiamole partecipanti attivi. Abbiamo promosso una denominazione territoriale, i valori di una Comunità, la bellezza di un territorio.” commenta Davide Palazzetti, presidente di Faro Astesana.

Il progetto è appena entrato nella sua seconda fase, riprendendo i sedici borghi sotto la loro luce di vivibilità e proposta immobiliare, a stimolare nuova residenzialità, a supportare la tendenza del momento di uscire dalle città. Questa nuova aspettativa sta creando domanda, con tutte le potenzialità di supportare la rinascita di tanti borghi, visti come posti capaci di offrire opportunità per migliorare la qualità della vita, posti dove trasferirsi. Sul tema il nostro territorio può e deve dire la sua: a fine 2020 erano quasi 11.000 gli immobili in vendita in provincia, con prezzi inferiori alla quotazione media regionale di oltre il 30%. Senza scordare quanto siano affascinanti le nostre colline, così attrattive per tradizioni, vino, cibo, comunità e tantissimo altro, così vicine a Torino, Milano e Genova. Come Comunità Patrimoniale non potevamo che dare il nostro piccolo contributo sperando sia di stimolo per enti ed amministrazioni pubbliche a dargli continuità.” conclude Palazzetti.