Moncalvo, presentata l’opera “Per donna ch’io sij” di Anna Maria Ronchi

La scorsa settimana a Moncalvo è stata presentata “Per donna ch’io sij” di Anna Maria Ronchi, un’opera molto approfondita su Orsola Maddalena Caccia e sulla Moncalvo del Seicento.

Ad introdurre l’autrice sono stati il sindaco Christian Orecchia e il vicesindaco Andrea Giroldo.
“Ringrazio Anna Maria Ronchi per aver scelto di ambientare il suo libro a Moncalvo, per aver fatto questa ricerca d’archivio che ci fa fare un tuffo nel passato, una riscoperta degli usi dell’epoca, riscoprire di cosa significava essere donna in quell’epoca. Come amministrazione abbiamo subito voluto collaborare con lei” ha esordito Orecchia.
“Quando Anna Maria Ronchi ci ha contattato ha subito trovato il mio interesse, perchè è un’opera di ricerca fatto un metodo scientifico di altissimo livello che mi ha colpito; tengo a lodare il lavoro dal punto di vista della ricerca; si sono subito appassionato a quello che stava facendo l’autrice. L’opera non si è concentrata solo su Orsola Caccia, ma anche sulla società moncalvese di quell’epoca.
Noi come amministrazione della città di Moncalvo abbiamo il dovere di favorire la ricerca perchè ha delle ricadute sull’identità, sulle radici storiche, perchè dobbiamo sapere chi siamo per sapere dove vogliamo andare con un approccio più maturo, per dare concretezza a questo indirizzo abbiamo deciso di sostenere Anna Maria Ronchi e la sua casa editrice acquistando una serie di copie della sua opera, spesa già messa in bilancio 2021” ha spiegato Andrea Giroldo.

“Un secolo di fatiche e drammi, il Seicento, un luogo periferico, Moncalvo, travolto dalle ragioni della grande storia, una donna che fu pittrice e suora, intorno alla quale crebbe un monastero che sopravvisse alle tragedie del tempo: le voci di questo libro. È il Seicento tormentato dalle guerre di successione del Monferrato, dalla grande peste del 1630, il secolo della lunga vita di Theodora Caccia, nata nel 1596 a Moncalvo. Suora con il nome di Orsola Maddalena, vi morì nel 1676, nella stessa casa in cui vide la luce, trasformata in convento per lei e per le sorelle. Fu pittrice fedele ai modelli paterni, ma non solo. Fu badessa alla guida del monastero in cui tutte le sue sorelle presero i voti. Suora e pittrice, figlia e sorella, donna nel Seicento. Della pittrice sono stati studiati numerosi aspetti, della donna sono rimasti in ombra molti tratti. Il racconto della sua vicenda umana, attraverso l’analisi di documenti d’archivio, ha permesso di ricostruire storie e intrecci corali dell’ambiente e del territorio circostanti a lei contemporanei” così viene presentato il libro.

Anna Maria Ronchi ha svolto la sua attività professionale come insegnante di lettere nei licei alessandrini. Laureata in Lettere presso l’Università di Torino, non ha mai cessato di fare ricerca archivistica sul territorio, occupandosi in particolare di storia di genere e di storia sociale. Ha pubblicato: Apparati trinesi nelle visite pastorali, in Inventario trinese. Fonti e documenti figurativi, 1980; in collaborazione, Demografia differenziale di un villaggio alessandrino, in “Quaderni storici”, aprile 1981; Reggenti e separati: percorsi di ricerca, in La memoria nel labirinto. L’archivio storico di Castelnuovo Scrivia, 1988. Attualmente si sta occupando della circolazione dei libri e delle idee nelle aree casalese ed alessandrina in Età Moderna.