Coldiretti Asti, entrano in commercio i vini della nuova annata

Coldiretti Asti: importanti novità per la nostra enologia, debuttano la Docg Terre Alfieri e le doc Piemonte con i vini bivarietali; Crescono i rosati

Con il mese di aprile entrano sul mercato i primi vini della nuova annata, la 2020, frutto dell’ultima vendemmia. I mercati interni sono in difficoltà, soprattutto per la chiusura dei canali Horeca, delle mense e dell’impossibilità di ricevere in cantina i consumatori a cominciare dagli stranieri.

“Stanno andando meglio – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – l’export, la grande distribuzione e le vendite online. Speriamo vivamente che la nuova annata possa incontrare i favori dei mercati, soprattutto quelli interni, anche perché ci sono novità significative frutto di intraprendenza da parte dei nostri vignaioli”.

Fra gli spunti principali di un rinnovato interesse, c’è il debutto quest’anno della neonata Docg Terre Alfieri, la denominazione a nord del Tanaro nella zona del Roero che in soli dieci anni è entrata direttamente nel gotha dell’enologia provinciale.

Sempre in questi giorni, in seguito alla revisione del disciplinare produttivo della Doc Piemonte, seppure ancora un po’ in sordina, entrano in vigore i cosiddetti vini bivarietali. Per i rossi ci vorranno ancora alcuni mesi, ma per quanto riguarda i bianchi faranno il debutto sul mercato vini a denominazione Piemonte con la specificazione di due vitigni fra: Cortese, Chardonnay, Sauvignon, Bussanello, Favorita, Moscato, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling, Riesling italico, Riesling renano, Viognier, nonché del vitigno Pinot Nero (vinificato in bianco). Per fare un esempio, si potrebbero intercettare etichette con la dicitura “Piemonte Doc Cortese Favorita”, una roba da veri esperti e fini degustatori.

“In attesa del debutto, previsto per l’estate, dei bivarietali rossi – rileva il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio –, come ad esempio l’intrigante “Piemonte Doc Barbera Nebbiolo”, questa novità potrebbe rivelarsi importante nel lungo periodo per l’economia della nostra provincia”.

Fra i primi vini dell’annata ci sono poi i rosati, le cui due Doc astigiane sono il “Monferrato Chiaretto” e il “Piemonte Rosato”, recentemente molti produttori hanno inserito nella loro gamma questi prodotti, vinificati con diverse modalità, e che troviamo accompagnati con nomi fantasiosi, in linea con le crescenti richieste dei mercati. “Anche questa è una ricchezza – precisa Furia – che poche zone vinicole possono dire di possedere. Come lo è l’entrata in commercio delle prime etichette con la denominazione Piemonte Moscato tipologia secco e Piemonte Brachetto tipologia secco”.

Se queste sono le novità di rilievo a partire da questa nuova annata, ci sono poi le consuete “prime” dei vini che i nostri vignaioli lasciano deliberatamente rifermentare in bottiglia. Sono vini vivaci, molto frizzanti, di pronta beva, da consumarsi a tutto pasto, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Per questi vini rossi l’Astigiano ha un’importante tradizione e annovera anche delle ottime Doc come le classiche Freisa d’Asti o Barbera del Monferrato, oltre a diversi vitigni che rientrano nelle Doc Piemonte e Monferrato come la Bonarda, e anche il Dolcetto d’Asti e il Grignolino d’Asti.

Le Doc Piemonte, come ovviamente i vini senza denominazione, possono anche essere acquistati in damigiana, solitamente da 54 litri, con lo scopo di imbottigliarseli a casa, scontare un buon risparmio e, soprattutto, per vivere appieno l’atmosfera e i profumi del lavoro del cantiniere. Questi vini possono anche essere acquistati, sempre a costi piuttosto contenuti, in bag in box o in dame (recipienti in vetro da 5 litri).

Ma per testare le novità che via via si presenteranno durante l’anno, ad Asti si può fare un salto all’EnotecAmica di corso Alessandria 271. Enoteca Amica è il primo esempio, e forse l’unico, di wine shop territoriale su misura provinciale.

Qui ci sono, solo ed esclusivamente, vini dell’Astigiano: tutte le 8 doc e le 14 docg di diversi produttori, per oltre 450 etichette, fra cui 200 Barbera d’Asti diversi, un centinaio fra bianchi e rosati, una ventina di spumanti, altrettanti grignolini, grappe, acquevite, vini chinati.

Ad accogliere i visitatori c’è Paolo Noto, esperto di vini astigiani e sommelier che potrà spiegare con dovizia di particolari le caratteristiche differenti di più etichette dello stesso vino.

“Stiamo inserendo – sottolinea Paolo Noto – i primi bianchi e i rosati della nuova annata, oltre a qualche rosso vivace rifermentato in bottiglia. L’annata si preannuncia memorabile, avremo presto modo di fare confronti molto interessanti e approfonditi anche perché solamente di vini bianchi l’EnotecAmica ne ospita ben 65, più almeno una ventina di rosati”. Praticamente un paradiso per gli appassionati.