Lettere al direttore

Asti: “Bisogna assolutamente accelerare con la vaccinazione”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Mauro Bosia e Michele Anselmo (Gruppo Uniti si può) e  Angela Quaglia (Gruppo Cambiamo Asti).


In questi mesi ci siamo abituati ad un valzer di giravolte, talvolta goffe, fra “aprire tutto – chiudere tutto”. Ora è palese che la situazione potrà tornare alla normalità solo attraverso un’imponente campagna vaccinale da condursi nel minor tempo possibile. Non abbiamo dati, quindi evidenza scientifica, per affermare che l’Asl AT vaccini troppo lentamente. Tuttavia abbiamo raccolto testimonianze espresse da coloro che sono già stati vaccinati e dai loro parenti accompagnatori che ci fanno giungere a tale deduzione.

Troppo lenti in primo luogo perché si vaccina solo di pomeriggio e in 5 ore per 5 spazi adibiti alla somministrazione. Considerando i tempi morti, a parer nostro non si superano i 120 vaccinati al giorno. Ben contenti di essere smentiti a fronte della messa a disposizione dei report quotidiani.
Troppo lenti perché la consegna e compilazione dei moduli anamnestici sta creando veri e propri intasamenti, a monte della vaccinazione, che impediscono un flusso continuo e costante nelle vaccinazioni. Innanzitutto occorre potenziare gli sportelli di raccolta dei dati anamnestici invitando i cittadini a presentarsi con tali moduli, che  andrebbero semplificati all’essenziale, già compilati. Tale compilazione potrebbe essere svolta dai Medici di Medicina Generale, che ancora non stanno vaccinando, e che dovrebbero ben conoscere l’anamnesi dei propri pazienti. Anche i parenti delle persone anziane, che hanno scaricato e compilato i moduli dal sito della Regione Piemonte, giunti allo sportello di raccolta, sono stati costretti, talvolta, a ricompilare il modulo poiché il sito della Regione indicava quale vaccino il Moderna mentre alla Asl Asti, in quel giorno, si somministrava Pfizer. Ci risultano attese di singoli cittadini per le vaccinazioni che hanno superato le due ore nonostante gli orari di appuntamento.

Facile immaginare le risposte che ci verranno fornite: inutile potenziare le somministrazioni in carenza del numero di vaccini. A tale considerazione rispondiamo chiedendo quale sia la disponibilità di vaccini della Asl per la città di Asti e se il numero di vaccinazioni già previste, in attesa delle nuove forniture, raggiungerà il 70% del quantitativo a disposizione lasciando il 30% per le seconde dosi o di riserva, come indicato dal CTS del Ministero della Salute.

In secondo luogo riteniamo che, in ogni caso, la Asl debba predisporre un sistema organizzativo che preveda sia il potenziamento del personale addetto, sia diversi luoghi di somministrazione. Non è possibile concentrare nel solo Cardinal Massaia, ove si può vaccinare solo al pomeriggio, visto che al mattino si effettuano i prelievi ematici, tutte le vaccinazioni. In questo senso come si sta organizzando la nostra Asl? Non vorremmo sentir dire, nel momento in cui le dosi di vaccino saranno disponibili, che siamo nell’impossibilità di vaccinare speditamente perché siamo privi di personale o, peggio ancora, perché non sono stati allestiti spazi idonei!

Infine, abbiamo appreso dai media locali che sono circa 6000 gli over 80 vaccinati in provincia di Asti. Quando si comincia con la fascia di età 70-80 e quanto ci vorrà per completarne la vaccinazione? Ancora una volta invitiamo il Sindaco Rasero e l’Assessore Cotto a svolgere il loro lavoro: chiedano, perentoriamente, un potenziamento del sistema vaccinale, qualora non fosse possibile nell’immediato, chiedano come la Asl si stia attrezzando per vaccinare sette giorni su sette mattino e pomeriggio. E quando tale modalità sarà posta in essere. Attendiamo risposte serie e concrete.

Mauro Bosia e Michele Anselmo (Gruppo Uniti si può) e  Angela Quaglia (Gruppo Cambiamo Asti)