Il Cpia di Asti analizza il PON dell’Istituto Penna

Il progetto europeo EU.RE.K.A del CPIA 1 di Asti che illustra e diffonde il ruolo della politica di coesione fra gli Stati, mostrandone l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini che abitano il territorio locale con la finalità, però, di rivolgersi ad un pubblico nazionale ed internazionale, ha preso in esame i PON dell’Istituto Penna.

Dopo le analisi del gruppo di ricerca del CPIA, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti ha comunicato alcune riflessioni e pone alcune domande a Sabrina Gamba, progettista  dei PON dell’Istituto Penna.

Il territorio di indagine dell’impatto dei fondi FSE – PON è l’area piemontese Langhe-Monferrato-Roero, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel giugno 2014 (province di Asti, Alessandria e Cuneo). Si tratta del 50° sito UNESCO italiano e del primo paesaggio culturale vitivinicolo italiano.

Le riflessioni e le domande del CPIA di Asti dopo l’analisi del PON dell’Istituto Penna.

“Conosciamo il nostro territorio”, il PON dell’Istituto Penna di Asti che ha connesso territorio e innovazione

A nord di Asti a pochi passi dalla città, incastonata tra le colline, sorge l’Istituto Statale Giovanni Penna.

L’Istituto Agrario e Alberghiero è la scuola che molti studenti sia del capoluogo che dei paesini della provincia scelgono per conseguire un diploma e specializzarsi in due settori molto vivi del territorio: il settore agrario e il settore turistico ed enogastronomico.

Una storia quella dell’Istituto Penna ben salda nelle tradizioni e tipicità del territorio, ma che ha saputo negli anni sviluppare un contesto virtuoso: l’azienda agraria, i vitigni sperimentali e che guarda al futuro connettendosi con le potenzialità del territorio.

Un esempio è proprio la capacità progettuale e il saper promuovere cultura sul territorio. Se le “core” zone del sito Unesco e le “buffer” zone sono collocate lontane dal Capoluogo di Provincia Asti, lambendo solo parzialmente il territorio. Le colline in cui si situa la scuola meriterebbero di essere considerate Patrimonio dell’Unesco, a pochi passi dai vigneti della scuola sorge infatti la chiesa Romanica di Viatosto, un tempo circondata da una antica vigna. Frammento di paesaggio che ben rappresenta i paesaggi vitivinicoli e la loro storia.

Ed è proprio in questo contesto che nascono idee “virtuose”, e se si aggiunge la passione degli insegnanti il magico incontro tra innovazione e tradizione si realizza.
Si superano anche le mappe e ci si colloca a pieno titolo nella rete delle scuole UNESCO.

Sabrina Gamba, docente di Scienze e progettista parla del progetto: “E’ importante ricordare che il “G. Penna” è una scuola inserita nella Rete UNESCO  grazie ad un grande progetto (“C.D.S. – Centro di Divulgazione Scientifica”) nato per sensibilizzare tutta la comunità astigiana (su temi legati alla sostenibilità ambientale, alla tutela del territorio e alla sua valorizzazione)

Prof.ssa Gamba quindi la scuola guarda al futuro, agli obiettivi di svilupppo sostenibile attraverso un progetto di divulgazione scientifica?
Credo sia una rarità sul territorio, ospitiamo conferenze, iniziative rivolte ai ragazzi, ma anche alla popolazione adulta di Asti e provincia, organizziamo Corsi formativi gratuiti per studenti di ogni ordine e grado di Asti e provincia.

Uno sguardo sulle tematiche attuali (ambiente, innovazione, ricerca) ma con radici solide?
Uno dei progetti Pon era proprio “Conosciamo il nostro territorio: il Monferrato”, un percorso tra arte cultura e tradizioni, vini, piatti tipici ma anche un percorso naturalistico incentrato su tutela e salvaguardia del territorio.

Il territorio in tutti i suoi aspetti, anche nelle sue fragilità, per poter intraprendere un percorso di questo tipo serve un lavoro di “squadra”, trasversale sulle materie. E’ stato facile?
“Questo progetto, come anche gli altri, prevedeva proprio  una trasversalità del curriculum, con molte discipline coinvolte, ma anche l’uso di tecnologie e l’uso di linguaggi artistici (musica, canto, recitazione) e multimediali. Era proprio tra  le finalità del progetto sperimentare strategie di progettazione cooperativa per la restituzione sociale del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico, in connessione a istituzioni, enti, associazioni e altri soggetti attivi nei territori delle istituzioni scolastiche promotrici.
Un “laboratorio” dove potenziare lo spirito di iniziativa, delle competenze organizzative e relazionali nel lavoro di squadra, nella pianificazione e nella comunicazione
Per noi insegnanti è stata una sfida la progettazione interdisciplinare, sviluppando percorsi che integrino più aree tematiche in una ricostruzione organica e critica del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico Questo ha permesso la valorizzazione per i nostri studenti del patrimonio culturale, artistico, paesaggistico. Gli studenti hanno potuto sentire tutto questo come bene comune, sperimentando una forma concreta di partecipazione.

Sentirsi parte di un’esperienza come questa, di un territorio ha contrastato l’abbandono scolastico? Ha favorito l’inclusione?
Assolutamente sì, uscire dalla scuola tradizionale con proposte più innovative è sempre molto accattivante e stimolante

In prospettiva di inclusione nel territorio in cui vivono, gli studenti hanno potuto conoscere meglio le possibilità di mettere in gioco le proprie competenze in aziende del territorio in futuro?
Si abbiamo fornito molti strumenti ai nostri ragazzi per aiutarli in questo…il riscontro è stato davvero confortante. Ci hanno chiesto di poter rifare esperienze simili…questo a testimonianza del successo dell’iniziativa.

Qual è stata la risposta del territorio? Quali criticità avete dovuto affrontare?
Il territorio, le aziende e gli Enti sono stati molto disponibili e partecipativi. Si sono resi disponibili per ulteriori sviluppi progettuali.

Che ruolo ha avuto la tecnologia nel progetto?
Fondamentale. E’ impensabile pensare all’innovazione senza usufruire delle tecnologie. Le operazioni di videomaking si sono realizzate grazie a queste! Il mio impegno come Animatrice Digitale e, come progettista di attività di formazione all’interno del Piano Nazionale Digitale, si orienta proprio in questa direzione. Non posso fare a meno di portare la tecnologia all’interno di ogni esperienza.

L’Istituto Penna ha messo in relazione le radici di un territorio, con l’innovazione e l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale, un esempio virtuoso di come queste tematiche possano essere connesse e trovare forza se accompagnate dalla passione di chi lavora nella scuola.