Lettere al direttore

Giovanni Boccia: “Ambasciatore ucciso? Si poteva evitare!”

Riceviamo e pubblichiamo.


“Che tristezza signor Direttore, nell’apprendere della barbara uccisione del nostro Ambasciatore in Congo, del giovane Carabiniere e del povero autista. La mia vicinanza va alle loro famiglie. Adesso l’ONU, l’Italia, l’Unione Europea e (peggio ancora) il governo congolese, avvieranno indagini sofisticate (in una zona dove manca l’elettricità e l’acqua potabile) e ognuno azzarderà la sua personale ipotesi (dall’ISIS, ai ribelli congolesi, agli integralisti islamici…) e poi tireranno fuori lo sfigato di turno additandolo quale colpevole (caso Ilaria Alpi docet).

Giovanni Boccia: “Ambasciatore ucciso? Si poteva evitare!”

Conosco personalmente quelle zone e ribadisco le loro enormi pericolosità. Ebbene, signor Direttore, questa “pericolosità” vale per tutti, ma (per motivi molto nobili) non vale per noi italiani e (per motivi molto meno nobili) vale pure per i cinesi. In dette zone, dove si parla solo il francese (a parte i dialetti locali) affermare di essere belga, olandese, francese o americano equivale a firmare, a vario titolo, la propria condanna a morte. Essi sono considerati solamente come gli sfruttatori delle loro ricchezze e basta. Noi italiani siamo amatissimi, siamo visti come benefattori, noi siamo i missionari (specie salesiani) o i validi volontari delle varie ONG.

Insomma il detto: “italiani brava gente”, trova piena applicazione in quelle realtà. I cinesi? Loro arrivano con valigette piene di dollari, superscortati, corruttori “urbi et orbi” e praticamente sono intoccabili. La “MONUSCO” – cercare su internet – è la missione dell’ONU ivi operante ed è odiatissima sia dalle tante milizie che controllano molti territori della zona, (e alle quali bisogna fare riferimento per lo sfruttamento delle risorse), che dalla stragrande maggioranza della popolazione la quale non comprende cosa ci stiano a fare (da oltre 15 anni) così tanti militari, senza apportare nessun miglioramento alla loro povera vita.

Giovanni Boccia: “Ambasciatore ucciso? Si poteva evitare!”

La locale popolazione non riesce a capire cosa significhi vivere eventualmente senza corrompere la polizia, i pubblici ufficiali o i politici a tutti i livelli (a chi sostiene: “Anche qui da noi abbiamo la corruzione.”, io confermo, senza tema d’essere smentito che, in paragone, da noi “son noccioline.”).

Giovanni Boccia: “Ambasciatore ucciso? Si poteva evitare!”

Ebbene, tutto questo per dire che, l’errore dei nostri connazionali uccisi, è stato semplicemente quello di far parte di un vistoso convoglio ONU. Si fossero mossi con una vecchia utilitaria e con insegne che chiaramente li contraddistinguessero come italiani, tutto questo (per mia conoscenza e modo di leggere gli eventi riportati dai mass media), non sarebbe mai successo. Io stesso signor Direttore, in dette zone, mi sono mosso più volte sotto scorta armata (Congo, Ruanda, Burundi) e la tensione era spesso altissima, ma quando, sempre negli stessi luoghi, mi sono poi spostato da solo ho sempre viaggiato con una certa tranquillità. L’unica accortezza? Sebbene io sia bianco e parli il francese correntemente, ho sempre e subito sbandierato di essere italiano.”

Giovanni Boccia
Consigliere Comunale di Asti

Giovanni Boccia: “Ambasciatore ucciso? Si poteva evitare!”