Coldiretti Piemonte, Ue: con sanzioni alla Russia perso export Made in Piemonte

Settore agroalimentare non può continuare ad essere merce di scambio

Le esportazioni agroalimentari Made in Italy in Russia hanno perso oltre 1,3 miliardi negli ultimi sei anni e mezzo a causa dell’embargo deciso da Putin che tuttora colpisce una importante lista di prodotti europei con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi come ritorsione alle sanzioni dell’Unione Europea.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della visita dell’alto rappresentante della politica estera europea Josep Borrell.

L’agroalimentare è l’unico settore tuttora colpito direttamente dall’embargo deciso dalla Russia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014 e più volte rinnovato che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia di una importante lista di prodotti europei con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi come ritorsione alle sanzioni dell’Unione Europea.

“L’embargo con la Russia, che era un importante destinazione commerciale per le nostre produzioni, ha provocato già pesanti ripercussioni dal 2014 ad oggi, soprattutto sulla frutta piemontese – affermano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale –. Il settore agroalimentare non può continuare ad essere merce di scambio nei contenziosi politici ed economici anche in considerazione del pesante impatto che ciò comporta soprattutto alla luce delle tensioni legate all’emergenza Covid. Oltretutto, al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy”.