Coldiretti Piemonte, PSR misura agroindustria: rivedere i criteri per dare valore al Made in Piemonte

Obiettivo primario: incentivare e sostenere l’utilizzo, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli locali

“Serve urgentemente una revisione dei criteri di selezione affinché venga dato maggior peso ai progetti di filiera che valorizzano davvero il Made in Piemonte, attraverso l’approvvigionamento dei prodotti agricoli locali e ai legami tra l’impresa agroindustriale e quella agricola piemontese”.

E’ quanto affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale rispetto all’operazione 4.2.1 del Psr relativa alla Trasformazione e Commercializzazione dei prodotti agricoli in vista del periodo di estensione per il biennio 2021-2022.

“Purtroppo questo intervento non ha dato i risultati auspicati, nonostante gli investimenti fatti dalla Regione, nello sviluppo di forme d’integrazione nelle filiere agroalimentari – continuano Moncalvo e Rivarossa –. Questa misura del Psr deve finanziare tutte quelle imprese agroindustriali che si approvvigionano davvero in modo prevalente del prodotto agricolo piemontese ed italiano. L’obiettivo deve essere quello di incentivare e sostenere l’utilizzo, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli locali per sostenere realmente i vari comparti dell’agricoltura piemontese: dal cerealicolo al vitivinicolo, dall’ortofrutticolo al lattiero caseario e zootecnico. In tempi così difficili in cui le imprese sono già messe a dura prova dalla situazione pandemica, le risorse esistenti devono essere veramente indirizzate a far crescere e a sostenere l’economia del territorio”.