Asti, tornano online gli incontri di “Passepartout en hiver… chez toi”

Ad aprire domenica 7 febbraio Edoardo Angelino e Mauro Bosia con “La banca di Mombercelli, una vicenda dimenticata”

A causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria, la Biblioteca Astense Giorgio Faletti porta online “Passepartout en hiver – Conversazioni d’inverno”, il ciclo di incontri promossi dalla Biblioteca e dalla CNA di Asti con autori e relatori astigiani.

Sarà possibile seguire la rassegna, ribattezzata “Passepartout en hiver… chez toi”, sui profili Facebook della Biblioteca Astense e di Passepartout.

Come avveniva nella rassegna “in presenza”, a ogni evento parteciperanno pittori della CNA Artisti che offriranno l’interpretazione grafica del tema proposto. Gli artisti illustreranno le proprie opere prima di ogni incontro. Gli appuntamenti si terranno la domenica alle 17 su www.facebook.com/BibliotecaAstense e  www.facebook.com/PassepartoutFestival .

Ad aprire domenica 7 febbraio Edoardo Angelino e Mauro Bosia con “La banca di Mombercelli, una vicenda dimenticata”.

Questa banca nel 1907 aveva 22 filiali, quasi tutte in Piemonte e qualcuna anche in Lombardia, e un bilancio di oltre due milioni di lire. Era quindi un istituto di credito abbastanza grande e diffuso capillarmente sul territorio.

Quel che è strano è che una banca di queste dimensioni fosse stata fondata nel 1900 a Mombercelli, un comune che adesso conta poco più di duemila abitanti, ma che un secolo fa ne aveva quasi il doppio.

Spiega il Prof. Angelino: “Il nome di questa banca mi è venuto sotto gli occhi per caso, nel corso di una ricerca sulle Società di Mutuo Soccorso della zona. Il fondatore di questa banca fu Celestino Mazzetti, figlio di un proprietario terriero di Mombercelli e fratello di un sacerdote che era segretario del vescovo di Asti. Egli intuì nel 1900 che era possibile federare nella diocesi le casse rurali, piccole fondazioni parrocchiali che raccoglievano i risparmi locali e li distribuivano ai contadini in difficoltà finanziarie a bassi interessi. Erano nate in nome della solidarietà cristiana per combattere le mille avversità che rovinavano la vita nelle campagne: incendi nei fienili, grandine, moria di bestiame e l’usura, ma erano anche strumenti per portare consenso ai clericali che si stavano organizzando politicamente. Nacque così l’Unione Astigiana di Credito Agricolo, banca cattolica benedetta dal vescovo. Celestino Mazzetti era già molto attivo nell’organizzazione cattolica diocesana a fine Ottocento e aveva già fondato nel paese una società di mutuo soccorso, una cantina sociale, una cassa rurale e una miriade di iniziative tutte di matrice cattolica. Grazie al suo impegno per vent’anni Mombercelli fu al centro dell’attenzione del mondo cattolico piemontese come esempio di paese dove i cattolici erano molto attivi in campo sociale: si tennero numerosi raduni di Società operaie con bandiere e bande musicali e il vescovo di Asti talvolta partecipò a questi incontri molto pubblicizzati sui giornali clericali. Il Mazzetti, vero motore di tutto ciò, all’inizio del XX secolo fu contemporaneamente direttore della banca, presidente della cassa rurale, della cantina sociale, della società di mutuo soccorso e sindaco del paese. Ma anche nel tranquillo sud del Piemonte agli inizi del Novecento le banche potevano andare in bancarotta e l’Unione Astigiana di Credito Agricolo nel 1912 fallì lasciando un buco di quasi un milione di lire dell’epoca. Un disastro finanziario che bruciò i risparmi di oltre un migliaio di persone”.

Edoardo Angelino ha insegnato Storia e Filosofia al Liceo scientifico statale “F. Vercelli” fino al 2011. Attualmente tiene il corso di Geopolitica presso l’UTEA di Asti. È membro del direttivo dell’ONG DI-SVI per la quale ha seguito progetti sociosanitari nei Territori Palestinesi. Ha collaborato alla stesura del libro di testo di storia per le scuole medie “La nostra storia” (SEI 1987). Ha lavorato inoltre fin dalla sua fondazione con l’Istituto Storico per lo studio della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti (ISRAT) per il quale ha scritto vari saggi di storia locale. Ha pubblicato “L’inverno dei Mongoli” (Einaudi, 1995). Con questo lavoro ha vinto il premio Berto come miglior esordiente del 1995 ed è stato finalista al premio Alassio nello stesso anno. Ha pubblicato “Binario morto” (Besa, 1998), con il quale ha ottenuto a Bologna il premio Franco Fedeli, organizzato dal sindacato di polizia SIULP, quale miglior romanzo poliziesco italiano del 1998. Ha pubblicato, in collaborazione con Paolo Berta, “Un tuffo nella vita” (Lindau, 2016).

Ad aprire domenica 7 febbraio Edoardo Angelino e Mauro Bosia
Edoardo Angelino

Mauro Bosia è uno storico. Nato ad Asti e formatosi presso l’Università di Torino, ha dedicato i suoi studi alla storia della politica locale. Attualmente è insegnante e sta curando una monografia su Felice Platone, esponente nazionale del PCI e primo curatore delle opere di Gramsci. Da molti anni impegnato politicamente, a gennaio 2020 è subentrato a Beppe Passarino in Consiglio Comunale.

Ad aprire domenica 7 febbraio Edoardo Angelino e Mauro Bosia
Mauro Bosia

Pittore ospite Marzio Broda: dipinge dal 2015 e uno dei suoi primi lavori “Mare”, vince nel 2016 il concorso “Sunday Painters” de “La Stampa”. Un nuovo riconoscimento arriva nel 2017 quando “Green Dream” viene selezionato dalla Saatchi Gallery di Londra per essere esposto nelle proprie gallerie “virtuali”. Nel 2017 anche le prime esposizioni dei suoi lavori: a Torino, al Museo de La Stampa, e ad Asti, nell’ambito del Festival Asti Teatro 39. Già ospite a Passepartout en hiver 2018, dove ha presentato l’opera “Space for Panic”.

Ad aprire domenica 7 febbraio Edoardo Angelino e Mauro Bosia
Opera di Marzio Broda

Questi i prossimi appuntamenti, sempre alle 17:

Domenica 14 febbraio: Stefano Masino: I segreti di Asti, De Ferrari 2020.
Con “I segreti di Asti”, titolo ispirato ai best seller del giornalista e scrittore Corrado Augias, Masino rievoca gli anni cruciali della città piemontese. L’Asti risorgimentale, popolare, rivoluzionaria, fascista e del dopoguerra. Le amministrazioni comunali passano il testimone, ma restano immutati o quasi i suoi tesori: chiese, palazzi, torri, mura, monumenti, musei. Il volume racchiude, in un unicum senza tempo, manifestazioni, spettacoli ed eventi vissuti e creati da personaggi dell’ingegno e sognatori. Parteciperà all’incontro anche Gabriele Picello, autore della foto di copertina e appassionato di noir.
Pittori ospiti: Michela Squillacioti e Marisa Garramone.

Domenica 21 febbraio: Domenico Quirico, Testimoni del nulla, Laterza 2020.
Di fronte alle tragedie del passato si poteva forse dire: «nessuno sapeva». Gli orrori del presente li conosciamo quasi tutti: reporter, fotografi, attivisti ce li raccontano ogni giorno da anni. Eppure nulla accade. Che cosa è successo? Testimoniare non serve più? Un saggio potente sull’impotenza di chi racconta e sull’indifferenza di tutti noi.
Pittore ospite: Viviana Gonella.

Domenica 28 febbraio: Francesco Baucia, La notte negli occhi, Lindau 2020.
Ispirato a un episodio reale della vita di Hegel, La notte negli occhi coinvolge il lettore in un viaggio che è al tempo stesso una discesa nelle oscurità dell’anima e della memoria. Con la tensione di un giallo e con una prosa di grande suggestione, capace di rievocare i racconti del mistero e dell’avventura di Poe e Conrad, questo romanzo restituisce in maniera inedita una storia dimenticata di amore e odio, di ragione e follia.
Pittori ospiti: Ottavia Boano Bausano e Nicola Colucciello.

Per chi non avesse un account Facebook, i video degli incontri saranno disponibili in un secondo momento anche sul canale YouTube di Passepartout. Maggiori dettagli su www.bibliotecastense.it e www.passepartoutfestival.it