Piemonte, Marco Gabusi risponde sul bando per il recupero delle linee ferroviarie

L’assessore ai trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi, in merito alle interrogazioni svolte oggi in Consiglio regionale, risponde dell’alla richiesta del consigliere Maurizio Marello sul bando per il recupero delle linee ferroviarie in disuso con la realizzazione di piste ciclabili o altre forme di mobilità:

“Il Consigliere chiede come si coniugano le idee di potenziamento del servizio ferroviario con il bando di finanziamento delle indagini preliminari per il recupero del sedime ferroviario delle linee sospese.

Premesso che la realtà attuale del nostro territorio è la stessa che ha contraddistinto gli ultimi dieci anni di linea amministrativa della Regione, seppur guidata da Assessori differenti, ribadisco l’idea dell’amministrazione regionale rispetto a questo bando: non ci siamo avocati la possibilità di scegliere, ma abbiamo chiesto direttamente ai Comuni ponendo tra le condizioni del bando l’accordo di tutti i Comuni lungo la linea.

Con questo bando abbiamo chiesto se sulle 12 linee sospese dal 2011 ci fossero delle idee diverse, compatibili naturalmente con il mantenimento del sedime ferroviario. Lo sguardo è volto all’idea della pista ciclabile, poiché obiettivamente è l’unico sistema compatibile con il mantenimento del sedime ferroviario.

Va sottolineato che l’interrogazione contiene due temi, da non confondere. Uno è quello del bando e l’altro è quello del potenziamento del servizio ferroviario. Su questo secondo tema, se pensiamo ad un potenziamento indifferenziato urbi et orbi su tutto il territorio piemontese, ci troviamo chiaramente in difficoltà.

Come ho sempre detto le difficoltà afferiscono al contratto di Trenitalia, poiché l’amministrazione precedente ha realizzato un contratto ‘ponte’ di tre anni più la maxi rata finale e poiché siamo in causa con Trenitalia. Siamo inoltre in difficoltà poiché il nostro sistema obiettivamente non è sostenibile con le risorse disponibili a bilancio, che sono le stesse da almeno dieci anni e che non sono certamente state tagliate da questa giunta.

Come è noto, le risorse sono le stesse che attingono al Fondo Nazionale Trasporti, anch’esso invariato da dieci anni.

Il ministro De Micheli aveva annunciato l’avvio di un Tavolo che avrebbe dovuto rivedere i criteri del riparto del Fondo Nazionale Trasporti. Il Tavolo evidentemente non è partito, ma speriamo che prenda il via ora con il ministro Giovannini e speriamo che possa vedere non solo ripartire diversamente i 5 miliardi di Fondi nazionali, ma anche incrementare quel Fondo. Stiamo vedendo con chiarezza in questo periodo come la capacità di spesa e di indebitamento dello Stato siano diverse da quelle delle Regioni.

Dirò di più. Le politiche generali ci vedono tutti favorevoli ad una mobilità sostenibile su ferro. Poi però bisogna tradurle con atti concreti e purtroppo le difficoltà di bilancio, sia nostre che dello Stato, hanno imposto in questi anni una serie di ragionamenti, che noi abbiamo fatto in maniera trasparente.

In un contesto come questo, in cui tutti parlano di mobilità sostenibile, noi amministratori giriamo lo sguardo anche al Recovery Plan. Ma la versione che abbiamo a disposizione – elaborata dal governo precedente – non ha messo un euro sulle linee locali: parla solo di Alta Velocità e di linee concesse, che per noi significano solo la Torino-Ceres e la Canavesana. È chiaro che anche in un quadro che privilegia la mobilità green e la mobilità su ferro, lo Stato ha dovuto scegliere e indirizzare le sue scelte su alcune di queste tratte dal momento che finanziarle tutte non era possibile.

In conclusione, rispetto al quesito del consigliere Marello, confermo che, in maniera trasparente, abbiamo chiesto ai Comuni se qualcuno voglia immaginare una soluzione alternativa per le linee sospese, dal momento che sarà molto difficile poterle riaprire nel breve periodo.

Riteniamo, come abbiamo sempre detto, che chi ha un sedime ferroviario ma non ha un treno che vi passa sopra e se il territorio, inteso come Sindaci e Consiglieri, è consapevole e unanime, possa valutare se su quel sedime si possa fare in questo periodo qualcos’altro.”