PD Asti: “Anno nuovo, problemi vecchi”

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Riceviamo e pubblichiamo.


Le recenti dichiarazioni del Sindaco sulle prospettive amministrative per il 2021 e l’avvicinarsi della conclusione del suo mandato ci danno l’occasione per fare alcune riflessioni e un primo bilancio su quanto è stato fatto e non fatto dall’attuale Giunta.

Il 2020 è stato indubbiamente un anno drammatico per Asti come per tutta la nostra Nazione. Il nostro primo pensiero è rivolto a tutti coloro che hanno perso la vita durante questa pandemia e al dolore dei loro cari; un ringraziamento speciale va a tutto il personale sanitario che ha dato ancora una volta prova del grande valore professionale e umano, ed anche a tutti coloro che hanno prestato opera di volontariato a favore delle persone in difficoltà.

Considerando la straordinarietà della situazione diamo atto al Sindaco di aver gestito adeguatamente la crisi sanitaria, fatte salve alcune discutibili dichiarazioni ed un eccesso di protagonismo.

Detto ciò dobbiamo , anche quest’anno, confermare il nostro giudizio negativo e l’inconcludenza di questa Giunta e della maggioranza tutta, impegnati, in questi tre anni di amministrazione della città solo alla gestione del quotidiano, del facile consenso, e dell’occupazione politica di tutti i posti di potere.

Riguardando il famoso “Libro delle realtà”, cosi Rasero chiamò il suo programma elettorale, risulta evidente a tutti come non sia stato fatto quasi nulla di quanto promesso.
Tra le questioni che maggiormente ci preoccupano ci sono quella del lavoro e dello sviluppo economico: il Sindaco Rasero ha più volte parlato di Asti come retro-porto di Genova, tuttavia di questa idea, per quanto a noi noto, non vi è alcun progetto concreto ne troviamo alcun riferimento sul sito della Fondazione SLALA- Sistema Logistico del Nord Ovest D’Italia (alla quale aderisce Asti); ci chiediamo come sia possibile che il Sindaco continui a fare dichiarazioni su questo tema senza che ci sia una qualche azione di progettazione, della quale sia chiaro, saremmo i primi convinti sostenitori.

Siamo consapevoli che il comune ha a disposizione ben poche armi per incidere sullo sviluppo economico; ma la Giunta si è distinta per il nulla: poche idee, nessun programma nessuna azione degna di nota per “creare le condizioni favorevoli” .

Creare le condizioni favorevoli, questo può e deve fare una Amministrazione Comunale consapevole e competente. Questo a nostro modo di vedere può essere fatto attraverso:

1) una visione quanto più chiara possibile del futuro;
2) favorendo indirizzi scolastici dedicati (in questo senso condividiamo le attività intraprese dell’Unione Industriali nel favorire l’avvio di corsi professionalizzanti sia per le scuole superiori che per l’Università);
3) un serio e rapido processo di digitalizzazione, riorganizzazione e snellimento della macchina burocratica comunale.

Infrastrutture e grandi opere: nessuna novità, immobilismo totale.
I nodi cittadini restano irrisolti da anni, vengono continuamente procrastinati gli avvii delle opere più importanti le cui soluzioni sono divenute ormai vetuste e le stesse promesse sono ripetute ogni anno.

Se ci sono iniziative private con investitori e un progetto per il vecchio Ospedale perchè insistere sulla permuta? Perchè non si portano queste nuove soluzioni all’attenzione della Regione e dei cittadini?

Perchè questi ritardi sul palazzetto quando i fondi sono interamente disponibili da oltre tre anni?

Che fine a fatto il progetto vino e cultura?

La ferita del vecchio Casermone rimane aperta e “sanguinante”, l’occasione per completare la riqualificazione di uno dei quartieri storici della città pare definitivamente persa e ora si aspetta solo il crollo della struttura.

Quanto poi alla presunta svolta green non abbiamo ancora capito se si tratta di vera volontà oppure solo un’azione tesa ad ingraziarsi i movimenti ambientalisti. I cento nuovi alberi, così ampiamente sbandierati, sostituiscono sostanzialmente quelli abbattuti; i progetti di ampliamento della zona pedonale e della ZTL, l’incentivazione per la mobilità elettrica sono tutti bloccati mentre la qualità della vita della città peggiora notevolmente di anno in anno.

Chissà se almeno potremo vedere il completamento delle piste ciclabili come annunciato in più occasioni ( il finanziamento messo di recente a disposizione dalla regione portano le risorse disponibili per il progetto a oltre 800 milioni, sulle cui modalità di spesa vigileremo attentamente) . Se si vuole intraprendere una vera svolta green serve un piano omogeneo di sviluppo, che parta dalla Zona pedonale e che arrivi al trasporto pubblico passando per una rimodulazione della viabilità e dei parcheggi. Al momento si vedono solo ed esclusivamente inutili dichiarazioni di volontà.

E ancora come non commentare lo stato del decoro urbano e di pulizia della città tutta, centro e periferia. Era stata promessa una citta pulita, con ingressi accoglienti: il risultato vede invece una pulizia approssimativa in evidente peggioramento dal centro verso la periferia, parchi abbandonati, non una rotonda rinnovata ed alcune sempre più abbandonate. Tanto per portare un esempio citiamo quella all’uscita del Casello Autostradale Asti Est, primo impatto per chi arriva da in città; una bella immagine di abbandono.

Infine ci sarebbe piaciuto affrontare anche una verifica sull’attività in favore delle fasce più in difficoltà del tessuto sociale e delle attività volte all’implementazione di politiche giovanili. Tuttavia, la Giunta su questi due temi non ha svolto nessun tipo di politica precisa e puntuale, abdicando di fatto alla solidarietà delle molte associazioni di volontariato per quanto riguardo le fasce svantaggiate delle popolazione e non promuovendo nessun tipo di iniziativa volta alla valorizzazione del patrimonio sociale, culturale e di competenze per i giovani della nostra città.

Concludendo, purtroppo, l’apparenza dei fatti visibile a tutti i cittadini dimostra che i primi tre anni di amministrazione Rasero non hanno prodotto un reale miglioramento della città sotto nessun profilo: sociale, economico, infrastrutturale, dell’ambiente, della salute, dei servizi, della sicurezza, della cultura. In sostanza la qualità della vita, come hanno riportato i più importanti quotidiani nazionali, è molto peggiorata. Prova ne è che la popolazione di Asti è in continua diminuzione, aumenta la criminalità, e i posti di lavoro diminuiscono.

PD Circolo di Asti

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