La scrittrice astigiana Laura Calosso presenta il suo ultimo romanzo “Ma la sabbia non ritorna”

"Accompagno il lettore in giro per il mondo mostrandogli ciò che nessuno ha mai raccontato prima in un romanzo"

E’ uscito edito da SEM “Ma la sabbia non ritorna”, ultimo romanzo della giornalista e scrittrice astigiana Laura Calosso che si conferma un’autrice capace di intrecciare in modo innovativo narrativa e inchiesta giornalistica.

Calosso dopo un libro dedicato al whistleblowing nel mondo della moda e un altro sul crescente fenomeno degli hikikomori in Italia sceglie col suo stile assolutamente personale, che mescola narrativa sentimentale con giornalismo d’inchiesta, affronta in questo libro un’altra drammatica emergenza internazionale: il traffico internazionale di sabbia che è secondo al mondo a solo quello di acqua e che mette in serio pericolo l’equilibrio del Pianeta.

“I romanzi sono storie che nascono dalla fantasia dell’autore, ma ovviamente si alimentano di realtà – spiega Calosso – Tre anni fa avevo iniziato a scrivere un romanzo che aveva come protagonista una giornalista d’inchiesta. L’ho accantonato per un po’ perché mi erano chiarissime le caratteristiche del personaggio ma non riuscivo a “vederlo” all’opera in un contesto preciso. Poi, due anni fa, mi è stata affidata la traduzione di un saggio del giornalista d’inchiesta americano, Vince Beiser. Parlava di sabbia e dei disastri ambientali prodotti dalle escavazioni illegali nel Sud Est Asiatico. Ho iniziato a fare mie ricerche, a intervistare geologi ed esperti. Nell’archivio della Biblioteca dell’Università di Pisa ho trovato gli atti di un convegno del 1966. Si discuteva di erosione delle coste e di innalzamento dei mari. Si prevedevano fatti sconvolgenti di cui nessuno si è preoccupato e che sono ora sotto gli occhi di tutti. Durante la ricerca ho iniziato a intravedere la storia che volevo scrivere e piano sono saltati fuori i personaggi. Il romanzo non è un saggio. Non basta documentarsi o fare scoperte. E’ fondamentale trovare la “voce” che determina la forma del romanzo. Senza quella voce non c’è romanzo, ci sarebbe solo un elenco di fatti”.

ma la sabbia non ritorna

Il romanzo, infatti, mediante la vicenda sentimentale della sua protagonista, esplora varie parti del mondo, dalle città fantasma cinesi costruite per milioni di abitanti ma tuttora disabitate, al delta del Mekong, agli Stati Uniti, agli Emirati Arabi, al Sud Est Asiatico dove sono state scavate intere isole, fino a farle sparire. La città-stato di Singapore, ad esempio, – come Dubai e Shanghai e altre megalopoli costiere – è un luogo in continua costruzione e utilizza sabbia di dubbia provenienza per acquisire nuova superficie ed estendersi nel mare, senza tener conto dell’innalzamento degli oceani che nel 2100 potrebbero sommergere vaste zone del pianeta.

Come i due romanzi precedenti Calosso affronta nuovamente un tema poco conosciuto.
“Io amo occuparmi di fatti molto rilevanti quando sono ancora “invisibili” ovvero quando ancora non se ne parla o se ne parla in modo distorto, arrendendosi a facili stereotipi – spiega ancora l’autrice – E’ stato così per il tema del Made in Italy tessile non prodotto in Italia e per il tema degli hikikomori, ragazzi che si chiudono per anni, o a vita, nella loro stanza, a causa di ragioni completamente diverse da quelle che la gente immagina. La stessa cosa accade in questo nuovo libro. Accompagno il lettore in giro per il mondo mostrandogli ciò che nessuno ha mai raccontato prima in un romanzo. La Letteratura non deve essere a mio avviso una riproduzione della realtà, ma uno sguardo sulla realtà da una finestra mai aperta in precedenza. I romanzi devono contenere risposte inattese a domande che non sappiamo porre e, talvolta, neppure immaginare”.

“Ma la sabbia non ritorna” sarà presentato dalla stessa autrice venerdì prossimo, 15 gennaio, durante la trasmissione Geo su Raitre, alle 17.