La guerra, il lavoro come panettiere e la famiglia: i ricordi del centenario di Canelli Federico Scagliola

Consegnato il titolo di “Patriarca dell’Astigiano”

Nonostante la pandemia e le conseguenti restrizioni, la Provincia di Asti continua a omaggiare i centenari del territorio, che insegnano e tramandano esperienza e saggezza alle nuove generazioni.

Ad essere festeggiato nei giorni scorsi è stato Federico Scagliola, detto Rico, nato il 9 gennaio 1921, residente a Canelli. Ha dedicato la sua vita al lavoro come panettiere e con la stessa dedizione ha costruito una bella famiglia con due figli. Componente del corpo degli alpini, era partito negli anni quaranta combattendo in Francia e in Montenegro, per fortuna poco dopo, era stato scelto come panettiere. Successivamente venne catturato dai tedeschi e condotto nel campo di concentramento di Essen, dove lavorò come meccanico. All’arrivo degli Americani, riuscì a scampare dall’esecuzione dei Tedeschi, nascondendosi in un tombino di un canale di irrigazione, sopravvivendo alla carneficina.

Tornato a casa, dedicò la sua vita alla famiglia e al lavoro e con tanta tristezza e lucidità oggi ricorda tutte le vicende che subì in guerra. Purtroppo le restrizioni dovute al Covid 19 non ha permesso di festeggiare il neo centenario come di consueto, ma la consigliera della Provincia Angelica Corino assieme al sindaco di Canelli Paolo Lanzavecchia, a distanza, hanno rivolto un caloroso augurio ed è stato consegnato, a nome del presidente della Provincia Paolo Lanfranco il titolo di “Patriarca dell’Astigiano”.

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